Attualità
Cicerale, Eripress: tempi lunghi per la riattivazione della fabbrica
Anna Vairo
20 febbraio 2013 15:16
Eye
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CICERALE. Resterà in fase di stallo, ancora per diversi mesi, la situazione dello stabilimento della Eripress, specializzato nella fabbricazione di componenti per auto ed elettrodomestici, situato nella zona industriale di Cicerale, la cui produzione al momento è ferma a causa degli ingenti danni prodotti dall’incendio del 4 aprile dell’anno scorso. Di fatto, il capannone distrutto dal rogo è stato risanato ma la proprietà sarebbe in attesa di percepire il rimborso da parte dell’assicurazione per ripartire con la produzione. Si annunciano tempi ancora piuttosto lunghi e resta, quindi, incerto il futuro dei 47 operai che, ad oggi, sono in cassa integrazione. Per ritornare operativo l’impianto dovrà essere sottoposto ad ulteriore bonifica. Lo ha spiegato il sindaco di Cicerale, Francesco Carpinelli, che non ha revocato l’ordinanza di blocco emessa all’indomani dell’incendio e determinata dal potenziale inquinamento ambientale per la rimozione della copertura in cemento amianto (realizzata prima dell’entrata in vigore della normativa del 1994) che sovrasta un altro capannone, limitrofo a quello distrutto dalle fiamme. Un’ordinanza  contro la quale la proprietà dell’azienda aveva presentato ricorso al Tar chiedendo  un’ulteriore verifica sullo stato dei luoghi. L’accertamento è stato eseguito, lunedì scorso. Sul posto il sindaco Carpinelli, i vertici aziendali e il personale dell’Asl. “Il sopralluogo ha evidenziato, di fatto, problemi inerenti la copertura – riferisce il primo cittadino di Cicerale - ragion per cui l’Eripress ha proposto di procedere all’incapsulamento. Ora, l’azienda dovrà provvedere a presentare all’Asl il progetto di bonifica e successivamente attuare gli interventi”. I tempi, dunque, sono destinati ad allungarsi prima di vedere ripartire la produzione dello stabilimento industriale. Nel frattempo, la proprietà ha trasferito le maestranze a Frosinone, uno sparuto numero di dipendenti rispetto ai 47 cassaintegrati, rimasti a Cicerale nella speranza e nell’attesa che qualcosa si muova.  E mentre in paese girano diverse voci,  dal possibile subentro di un’altra azienda al trasferimento definitivo della produzione in Ciociaria, i responsabili della filiale cilentana avrebbero fatto sapere che si è intenzionati a mantenere attivo e produttivo lo stabilimento. L’incognita resta il tempo che comincia a scarseggiare per gli operai che il 12 agosto prossimo vedranno scadere l’ammortizzatore sociale.



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