SAPRI. Stato di agitazione permanente e ‘occupazione’ simbolica dell’Aula Magna dell’ospedale “Immacolata” di Sapri. Ma non solo: in agenda la richiesta di appuntamento alla prefettura di Salerno per notiziare al Prefetto la situazione e l’ipotesi sempre più concreta di una manifestazione che coinvolga oltre a Sapri l’intero territorio. È quanto deciso nell’assemblea tenutasi oggi nel nosocomio del Golfo di Policastro per difendere il Punto Nascite dalla chiusura. Una difesa che se necessario transiterà anche per le aule dei tribunali: presente ed interpellato in tal senso anche l’Avv. Franco Maldonato, che ha dato piena disponibilità. “L’ospedale è vita: giù le mani dal nostro ospedale!”. Istituito anche un tavolo tecnico permanente per affrontare la crisi. Una battaglia che va avanti da anni e che si è intensificata i primi di marzo, dopo le dichiarazioni del Governatore De Luca sulla chiusura del reparto, praticamente “ufficializzata” dallo stesso lo scorso 1 aprile a Vallo della Lucania. 

Un fronte compatto - cittadini, associazioni, comitati, partiti politici e tutti i sindaci del Distretto Sanitario 71, da Camerota a Sapri. "Il diritto alla salute non può essere sacrificato" è il messaggio forte lanciato dai presenti, che annunciano senza mezzi termini: "il 1979 è oggi". Chiaro il riferimento alla battaglia di 46 anni fa per l’apertura dell’Ospedale che portò i cittadini guidati dall’indimenticato don Giovannino Iantorno a bloccare la ferrovia, paralizzando l’Italia. 

"CONSEGNIAMO LE FASCE AL PREFETTO". È una delle iniziative ‘sposate’ dall’Assemblea, lanciate dal sindaco di Caselle in Pittari Gianpiero Nuzzo. Una presa di posizione forte che è stata molto apprezzata dai presenti e avallata dagli altri sindaci. Tanta la solidarietà anche per il primo cittadino di Sapri Antonio Gentile da parte dei colleghi. Apprezzati anche gli interventi della ginecologa Costanza Scevola, e del dott. Bruno Torsiello.