POLLICA. Arrivano altre dichiarazioni, quelle rese agli inquirenti dal collaboratore di giustizia Francesco Casillo (nella foto), elemento di spicco della camorra vesuviana, a fornire nuovi elementi nelle indagini per l’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore assassinato il 5 settembre del 2010 nella sua Acciaroli. Casillo, di Boscoreale, e che si è autoaccusato di numerosi delitti maturati nella faide della malavita, avrebbe fatto anche il nome di Bruno Humberto Damiani, il pusher salernitano conosciuto con il soprannome di “o’ brasiliano”, come colui che premette il grilletto per ben nove volte contro Vassallo. Casillo avrebbe parlato agli inquirenti di come sia venuto a conoscenza di Damiani, nel corso di una sua vacanza nel Cilento e di come il pregiudicato salernitano sia stato indicato come il referente ed il “capo” dello spaccio di sostanze stupefacenti sull’intera costa cilentana. Su Damiani, ricordiamo, pesano anche le dichiarazioni rese da un altro pentito, che confessò di aver appreso negli ambienti malavitosi salernitani che ad uccidere Vassallo fu lo stesso Bruno Damiani, per “mere questioni personali”, per un litigio tra i due scatenatosi a poche settimane dall’omicidio, nel porto di Acciaroli. “O’ brasiliano”, è partito per il Sudamerica proprio all’indomani dell’assassinio, e risulta attualmente latitante, ricercato dalle forze dell’ordine per spaccio di droga e tentata estorsione.