Cronaca
"CONTINUUM BELLUM"
"CONTINUUM BELLUM"
Castellammare di Stabia, rinvenute altre piante di cannabis sui Monti Lattari
Comunicato Stampa
17 giugno 2025 11:26
Eye
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CASTELLAMMARE DI STABIA. Si chiama “Continuum Bellum”, questo è il terzo anno consecutivo, l’operazione che i Carabinieri stanno svolgendo dal 14 maggio a ridosso delle pendici dei Monti Lattari, promontori verdi che sovrastano la costiera sorrentina e anticipano l’agro nocerino-sarnese.

Uno spartiacque naturale la cui posizione favorisce terreno fertile per le coltivazioni più esigenti in termini di luce ed esposizione. Su tutte quelle di cannabis indica.

E se le condizioni climatiche garantiscono alla marijuana di germogliare più facilmente, la conformazione geografica offre alla criminalità rifugi per droga e armi quasi impossibili da scovare e raggiungere.

La risposta al vantaggio ambientale è il monitoraggio continuo che i militari della compagnia di Castellammare di Stabia svolgono lungo quei declivi. A supportare i carabinieri locali anche lo squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, l’occhio elettronico del drone a guida remota dei militari del nucleo investigativo del Gruppo di Torre Annunziata e gli elicotteri del 7° nucleo carabinieri di Pontecagnano.

Una scansione terra-aria funzionale che quasi ogni giorno porta risultati operativi e una constatazione oggettiva: sui Monti Lattari le piantagioni di droga sono tantissime.

Ventiquattro ore dopo l’ultimo rinvenimento i carabinieri hanno scoperto un’altra consistente piantagione.

Siamo nella località Pozzano di Castellammare di Stabia e nel bosco i militari trovano 3 piazzole con 120 piante di Cannabis Indica alte 120 centimetri. La droga è stata distrutta e i rastrellamenti continuano.

Una sintesi di quanto fatto dal 14 maggio ad oggi dai Carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, affiancati dallo Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria”, nei territori montuosi e impervi dei Monti Lattari, noti per essere diventati, negli anni, un crocevia per la coltivazione e lo smercio di droga.

I risultati dell’operazione – che continuerà per tutta l’estate – tracciano un bilancio già significativo:

Oltre 670 piante di cannabis individuate e distrutte, distribuite in almeno 17 piazzole tra Gragnano, Castellammare e Lettere. Le piante, in varie fasi di crescita, hanno raggiunto anche altezze superiori a un metro e mezzo, segno di una coltivazione ben avviata e curata.

In più punti del territorio – tra grotte, anfratti e insenature – i militari hanno rinvenuto due chili di marijuana già essiccata e pronta per lo spaccio, accompagnata da bilancini di precisione, segno della preparazione alla vendita.

Sono state sequestrate diverse armi da fuoco nascoste sotto terra: due pistole con matricola abrasa, tre fucili tra cui uno semiautomatico, 107 munizioni, caricatori e persino materiale per la manutenzione delle armi.

L’area più colpita è quella tra Gragnano, Vallone Fondica e il Monte Muto, ma operazioni rilevanti sono state condotte anche nei boschi di Castellammare e tra le zone di confine con Lettere.

I rastrellamenti, guidati anche dall’occhio aereo dell’elicottero, stanno consentendo ai militari di mappare con precisione un territorio aspro, dove la vegetazione fitta viene spesso utilizzata come copertura naturale per attività illecite. L’uso di cunicoli evidenzia un livello di organizzazione sempre più sofisticato da parte dei gruppi criminali dediti alla coltivazione e alla distribuzione di cannabis.

La presenza capillare delle forze dell’ordine – a piedi, con elicotteri e unità specializzate – ha lo scopo di smantellare le basi logistiche del traffico di droga e disarmare i gruppi che gestiscono questi affari illeciti, spesso pronti a ricorrere alla violenza per difendere i propri “campi”.

L’Operazione Continuum Bellum 3 è tuttora in corso e rappresenta uno dei più vasti interventi di bonifica e repressione mai attuati sui Monti Lattari. L’obiettivo resta quello di liberare il territorio da droga e armi, restituendolo ai cittadini e spezzando le radici del narcotraffico nella cosiddetta “Giamaica del Sud”.



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