SALERNO. Con l’entrata in vigore della Legge 166/2024, si sta delineando una prassi amministrativa che potrebbe orientare le future assegnazioni delle concessioni balneari italiane. Una normativa che, pur introducendo alcuni elementi di regolamentazione, non soddisfa gli attuali concessionari e ha generato delusione e incertezza tra molti operatori del settore.
"Il problema – dichiara Raffaele Esposito, presidente regionale di FIBA Confesercenti Campania – non è tanto chi gestisce le spiagge, ma come viene gestito un bene collettivo. Negli anni, abbiamo promosso buone pratiche legate alla sostenibilità, alla legalità e alla professionalizzazione degli imprenditori balneari, che rappresentano un'eccellenza del turismo regionale. Oggi, però, siamo preoccupati per i rischi che questa nuova fase amministrativa potrebbe comportare".
Secondo il Presidente Esposito, la criminalità organizzata guarda con sempre maggiore interesse alle attività turistiche, come evidenziato dai recenti dossier della DIA. "È fondamentale – prosegue – che le amministrazioni locali e il Governo mantengano alta la soglia d’attenzione, prevenendo l’ingresso di soggetti o società di dubbia provenienza nei nuovi affidamenti. Abbiamo segnalazioni di possibili criticità dai territori Regionali maggiormente apprezzati dal punto di vista turistico come l'Isola di Ischia, e alcune aree della provincia Salernitana".
Per questo motivo, FIBA Confesercenti Campania chiede con forza che il rating di legalità venga incluso tra i criteri di valutazione nei bandi, accanto al riconoscimento delle professionalità e delle competenze maturate dagli attuali concessionari, da sempre impegnati nel rispetto dell’ambiente, del territorio e nella crescita del turismo sostenibile.
"Saremo come al solito attenti ed impegnati a capire le fasi amministrative che si svolgeranno da qui al 2027 conclude il presidente Esposito riteniamo che moltissimi attuali gestori possano avere tutte le carte in regola per continuare a svolgere il proprio lavoro, un lavoro sudato nel tempo, quando le spiagge erano abbandonate a falò e in alcuni casi a vere discariche e che oggi grazie all'opera instancabile di questi lavoratori, imprenditori spesso a carattere familiare, sono diventare modello importante per il turismo italiano. Basti pensare alle tartabeach sempre più diffuse sul nostro litorale. Spiace constatare che invece problemi che riguardano tutti anche i liberi cittadini come erosione costiera e rischio idrogeologico siano sempre meno attenzionare da pubblica opinione ed addetti ai lavori" conclude.
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