Sanità
LA NOTA DEL SINDACATO
LA NOTA DEL SINDACATO
Vallo della Lucania, allontanamenti forzati e dimissioni: Nursind denuncia il caos al Pronto Soccorso
Comunicato Stampa
21 giugno 2025 10:08
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VALLO DELLA LUCANIA. Tensioni, allontanamenti forzati, accuse reciproche e dimissioni annunciate. È il quadro esplosivo che si è venuto a creare nei giorni scorsi al Pronto Soccorso dell’ospedale di Vallo della Lucania, dove la presunta uscita di scena della dottoressa Antonietta Sica, dirigente medico, ha scatenato un’ondata di polemiche. A fare chiarezza è il Nursind Salerno, sindacato delle professioni infermieristiche, che interviene con una nota durissima per raccontare ciò che – a loro dire – è realmente accaduto.

"Quello che si è verificato nei locali del Pronto Soccorso è semplicemente vergognoso", denuncia Biagio Tomasco, segretario territoriale del Nursind. "Un infermiere con prescrizioni lievi, valutato regolarmente dal Medico Competente, è stato cacciato dal servizio in modo inaccettabile dalla dottoressa Sica, con modi autoritari e un tono del tutto fuori luogo".

L’infermiere, dopo ore di assenza forzata dal proprio turno e il successivo rientro disposto dal Direttore Sanitario, sarebbe stato nuovamente aggredito verbalmente, con conseguenze psico-fisiche tali da richiedere cure mediche e sette giorni di riposo certificati.

"La dottoressa Sica – continua Tomasco – ha poi reagito imponendo ferie d’ufficio a medici e infermieri che avevano semplicemente fatto il loro dovere, creando un danno organizzativo enorme in un reparto già in piena emergenza per carenza di personale".

Adriano Cirillo, segretario amministrativo del sindacato, aggiunge: "Le accuse di bossing e discriminazione di genere avanzate dalla dottoressa Sica devono essere chiarite: o sono fondate, e allora vanno prese misure nei confronti della Direzione Sanitaria; o sono infondate, e in quel caso ci troviamo di fronte a una grave diffamazione istituzionale".

Il Nursind chiede un intervento immediato del Comitato Unico di Garanzia e della Direzione Generale della Asl Salerno: "Non è tollerabile che una questione così grave si chiuda nel silenzio, mentre a pagare sono i professionisti dell’emergenza e la popolazione del Cilento", concludono Tomasco e Cirillo.



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