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LE PAROLE DEL PATRON
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Salernitana, Iervolino: “Nessuna resa, profonda voglia di riscatto”
Marco Rizzo
24 giugno 2025 10:58
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SALERNO. Ha scelto il “Corriere dello Sport” , il patron della Salernitana, Danilo Iervolino, per analizzare le ore successive alla retrocessione in serie C della squadra granata, il secondo tracollo consecutivo, per un club passato in poco più di dodici mesi dalla sfida a San Siro contro il Milan di fine maggio 2024, dove arrivò anche il record negativo di punti (17) in una serie A a 20 squadre, alla prospettiva di dover affrontare da agosto la serie C, dopo il playout perso contro la Sampdoria. La battaglia legale proseguirà, spiega Iervolino nella lunga intervista al Corsport: “Nessuna resa. Continueremo a lottare in ogni sede, affinché siano tutelati i diritti della Salernitana e delle società che credono in un calcio pulito, trasparente e meritocratico. Si è giocato il playout un mese dopo la fine della stagione regolare. Chiedo più responsabilità, più rigore, più trasparenza. Il calcio italiano non può permettersi ambiguità. Purtroppo, in questa stagione, abbiamo assistito a episodi che hanno minato la fiducia nel sistema e nella sua equità”.

Sul caos generato all’Arechi, con la sospensione del match, la sconfitta a tavolino e le due gare a porte chiuse che dovrà sostenere la Salernitana, Iervolino afferma: “Non giustifico la violenza, mai. Ma comprendo il senso di frustrazione collettiva. Quando si perde la fiducia nel sistema, esplode l’incomprensione”. Nell’analisi di ciò che non è andato, Iervolino afferma: “Quando sei il proprietario, ogni decisione è tua. Ho sbagliato a fidarmi di alcune scelte tecniche, a non trovare continuità nella guida sportiva, a non costruire una base solida e lunga nel tempo. Serve progettualità, una rosa che senta l’appartenenza. Questo sarà un punto cardine della ricostruzione”.

Ed inoltre, Iervolino spiega: “La verità è che mi sarei aspettato una risposta diversa dal tessuto imprenditoriale locale. Ma da soli non si può fare tutto. Ho provato a stimolare energie, creare sinergie, ma ho trovato scarso entusiasmo e poca partecipazione”. In conclusione, il futuro: “Penso alla ricostruzione. La Salernitana non può finire qui. C’è una ferita, ma anche una voglia profonda di riscatto. E io rimango qui per rilanciare questa maglia e questa città”.



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