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LA NOTA DEL SINDACO
LA NOTA DEL SINDACO
Roscigno, Palmieri: "Senza cambio radicale nostri Comuni scompariranno, la fusione è l'unica strada"
Comunicato Stampa
27 giugno 2025 14:36
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ROSCIGNO. Di fronte a un calo demografico sempre più drammatico, il sindaco di Roscigno, Pino Palmieri, interviene con una dichiarazione chiara e diretta, lanciando un appello alle istituzioni e ai cittadini per affrontare con serietà la crisi delle aree interne degli Alburni. Ecco la sua dichiarazione integrale.

"Negli ultimi 23 anni, dal 2001 al 2024, la popolazione dell’area degli Alburni ha registrato un calo complessivo di circa il 20,34%. Un dato già allarmante, che diventa ancor più critico se restringiamo l’analisi ai piccoli comuni dell’entroterra – come Roscigno, Corleto Monforte, Sant’Angelo a Fasanella, Bellosguardo e altri ancora – dove il calo demografico raggiunge il 35,25%. Nel 2001, la popolazione complessiva di questi piccoli centri era di 4.379 abitanti; oggi siamo scesi a 2.835.

Questo cosa ci dice? Ci dice che non c’è attrattività, non ci sono condizioni tali da convincere le persone, specialmente i giovani, a restare o a trasferirsi nei nostri territori. Parlare di “attrattività” non significa pensare a progetti di breve durata, di uno, due o tre anni. Le persone cercano stabilità lavorativa, un reddito dignitoso, la possibilità concreta di mettere su famiglia e costruire un futuro. Progetti che alimentano precariato, che ritardano l’ingresso nel mondo del lavoro stabile, non rappresentano una vera risposta. Così come non è una soluzione continuare a confidare in un sistema di governo che, fino a oggi, ha dimostrato inefficacia e inadeguatezza nel gestire le aree interne. Non si può chiedere a chi ha contribuito a produrre i problemi di oggi di risolverli. Bisogna cambiare approccio, cambiare il sistema di governo del territorio. E io sono sempre più convinto che lo strumento della fusione amministrativa rappresenti l’unica vera via percorribile.

Adottare la fusione tra comuni significa:

più risorse economiche per affrontare le spese correnti;

la possibilità di alleggerire la pressione fiscale sui cittadini;

una governance più efficiente e con maggiore peso istituzionale.

Chi non comprende l'urgenza di questo cambiamento rischia solo di consumare quel poco che ancora resta. Se non si agisce ora, tra vent’anni la nostra popolazione sarà ancora più che dimezzata, e molti comuni saranno prossimi alla chiusura. È tempo di agire con coraggio, visione e responsabilità".



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