Economia
L'OPINIONE
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Banche, l'antietica della cartolarizzazione dei crediti 'problematici'
Comunicato Stampa
28 giugno 2025 10:23
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AQUARA. Cartolarizzazione dei crediti bancari: riceviamo e pubblichiamo la seguente nota a firma dell’avv. Laura Lippiello (nella foto), responsabile Area Legale e Presidio del Credito della Bcc Aquara, presieduta da Antonio Marino.

Dal 2014, con la nascita del Meccanismo di Vigilanza Unico, la Banca Centrale Europea ha iniziato ad esercitare pressioni crescenti sulle Banche per ridurre i crediti deteriorati, oggi denominati NPL. Nel 2017 ha pubblicato le linee guida per gli NPL chiedendo alle Banche piani concreti di riduzione e indicando i tempi per l’accantonamento delle perdite su detti crediti. L’obiettivo era sicuramente rafforzare la stabilità bancaria e la fiducia nel sistema; tuttavia, ha spinto le Banche a “ripulire” i libri contabili attraverso operazioni, apparentemente legittime, promosse anche dalla Banca d’Italia, con l’uso della cartolarizzazione, che permette di “impacchettare” crediti per poi venderli, rendendoli liquidi.

Queste sono, in parole povere, le cessioni. Un sistema che dimentica l’integrità, la deontologia, l’etica, senza le quali si rischia di agire contro i valori fondamentali, perdendo credibilità. Per “disfarsi” dei crediti “problematici”, le Banche devono immettere sul mercato crediti deteriorati in attesa del migliore offerente. Nella sostanza, però, sul mercato non si immettono solo crediti, numeri e cifre, bensì persone. È il cliente/debitore che viene venduto a chi offre di più. Società veicolo li acquistano a prezzi simbolici per poi tentare il recupero integrale. Tali operazioni potrebbero generare situazioni speculative a discapito del debitore. Questa dinamica crea un evidente squilibrio tra potere negoziale delle banche/venditori e la posizione vulnerabile dei debitori.

Operatori che acquistano crediti a prezzi bassissimi, ma siamo sicuri che non adottano strategie aggressive per recuperare e guadagnare? Appare evidente il rischio di instaurare dinamiche scorrette dove il creditore ha interesse a subordinare la dignità del debitore, spesso con aggravamento del debito

La vendita in blocco di crediti deteriorati non prevede adeguate garanzie per il debitore, lasciandolo esposto a probabili modalità di recupero aggressive. Come viene tutelata la dignità del debitore in questo caso? Oppure, al contrario, potrebbe generare una convinzione nel cliente in mala fede, di non onorare i debiti con la propria Banca ed attendere che il suo credito venga ceduto a Società terze ad un prezzo “stralciato” così da ottenere sconti più vantaggiosi. Come viene tutelata la Banca in questo caso? Perché non sono adeguatamente regolamentate queste operazioni? La cessione dei crediti riduce la trasparenza e non esistono norme per controllare l’uso e l’abuso. Il mercato degli NPL è caratterizzato da strutture poco regolamentate, e restano criticità sull’efficacia del controllo. 

Inoltre, è rilevante l’asimmetria informativa, dove il venditore ed il compratore sanno bene come muoversi sul mercato, a differenza del debitore ceduto, che ignora questo sistema, generando in lui confusione su quanto e a chi deve pagare. Queste operazioni possono essere utili, ma solo se accompagnate da principi etici e solidi: trasparenza, rispetto delle parti, equilibrio tra profitto e responsabilità sociale, tutela del credito. Senza questi, il rischio è di trasformare un’operazione finanziaria in una pratica speculativa, lesiva della fiducia nel sistema bancario e dei valori civili del credito.



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