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Religione, fedeli di Caselle in Pittari e Sanza in preghiera al Santuario della Madonna del Monte Sacro
Comunicato Stampa
01 luglio 2025 12:47
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CASELLE IN PITTARI-SANZA. Le comunità di Caselle in Pittari e Sanza (Sa) in pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Monte Sacro di Novi Velia. Domenica 29 giugno 2025, giorno in cui la Chiesa Cattolica festeggia la Solennità dei santi Pietro e Paolo fondamento della Chiesa di Roma, anche il Cav. Attilio De Lisa con Sanza (appartenente alla Diocesi di Teggiano-Policastro nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni), insieme alla Comunità di Caselle in Pittari organizzatrice, si è recato per la prima volta nell’Anno Giubilare indetto dal Papa, anche in pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Monte Sacro di Novi Velia di cui prima a piedi in via crucis per far visita alla Madonna nella Cappella e dopo alle ore 11.00 ad assistere la Celebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Antonio De Marco. E' stato un giorno indimenticabile e di grande devozione con la presenza dei pellegrini venuti da Laino Borgo della provincia di Cosenza in Calabria da dove proviene il Vescovo di Vallo della Lucania Mons. Vincenzo Calvosa; da Calvello e da Castelsaraceno della provincia di Potenza in Basilicata oltre da Caselle in Pittari della provincia di Salerno in Campania insieme al Cav. Attilio De Lisa (originario di San Rufo) proveniente da Sanza. Il Santuario della Madonna del Sacro Monte di Novi Velia è l’eremo sulla cima del Cilento costruito sulla cima del Monte Gelbison, a 1705 sul livello del mare e offre una meravigliosa vista a volo d’uccello sul Vallo di Diano e sul Golfo di Salerno.

 Storia

Il santuario mariano sorse probabilmente nel X o XI secolo ad opera di monaci basiliani italo-greci, che lo edificarono sulle spoglie di un più antico tempio pagano costruito dalla popolazione preromana degli Enotri. In seguito, il sito religioso divenne prima proprietà del Vescovo di Capaccio e poi della potente famiglia dei Marzano, che lo concesse ai monaci celestini di Novi. Alla soppressione dell’Ordine dei Celestini nel XVIII secolo, il santuario tornò in possesso del Vescovo di Capaccio.

Meta di pellegrinaggi sin dal ‘300, il santuario è ancora adibito a questo uso, ed è raggiungibile tramite diversi sentieri che si inerpicano su per il monte. Secondo il culto popolare, sia il santuario sia il cammino che vi conduce contano diversi punti nei quali si sarebbero verificate delle apparizioni mariane.

 Da un punto di vista architettonico, il santuario conta tre navate divise da colonne di pietra che sorreggono una botte decorata con affreschi. All’interno del presbitero si ritrovano invece delle pregevoli statue di legno, tra cui una raffigurante una Vergine con Bambino.



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