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LA NOTA
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Unisa, Link Fisciano: "Nuovo regolamento tasse, noi non ci stiamo"
Comunicato Stampa
15 luglio 2025 10:20
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FISCIANO. Lo scorso 4 luglio, il Consiglio degli Studenti ha espresso parere positivo sul nuovo Regolamento Tasse dell’Università degli Studi di Salerno. Un regolamento che, di fatto, non introduce alcun cambiamento rispetto all’anno scorso e continua a riflettere una visione dell’università distante dai bisogni concreti delle studentesse e degli studenti.

Come Link Fisciano abbiamo scelto di non partecipare alla seduta, rifiutando di legittimare con la nostra presenza un percorso in cui la voce degli studenti è diventata irrilevante.

Eppure nei mesi scorsi, all’interno della Commissione Tasse del CdS, un lavoro importante era stato fatto collettivamente: una relazione articolata, con proposte concrete e politicamente fondate, è stata redatta per immaginare un regolamento più equo. Abbiamo ragionato su una diversa modulazione delle fasce ISEE, sulla necessità di rivedere le penalizzazioni per i fuoricorso, su strumenti reali per allargare l’accesso al diritto allo studio.

Tutto questo lavoro è stato completamente ignorato. A essere sconfortante, però, non è solo la sordità dell’amministrazione. Lo è anche l’atteggiamento degli altri consiglieri e consigliere presenti durante il CdS, che pure hanno contribuito alla stesura di quella relazione, ma che (a meno di un consigliere) non hanno avuto alcun problema ad esprimere un parere favorevole. Invece di rivendicare un processo trasparente e un coinvolgimento reale, hanno preferito piegarsi a una logica di ratifica e silenzio, contribuendo a legittimare lo schifo di un’amministrazione che si rifiuta sistematicamente di ascoltare gli studenti. Così facendo, sono diventati complici di un modello ingiusto e dell’indebolimento della rappresentanza studentesca.

Il Consiglio degli Studenti, sempre più ridotto a un organo vuoto e privo di peso, viene sistematicamente scavalcato: le sue proposte non trovano alcuno sbocco negli organi apicali, e la partecipazione viene ridotta a una formalità, utile solo a rendere presentabili scelte già definite altrove.

Abbiamo perso un’altra occasione per costruire un regolamento che rispondesse davvero alle condizioni materiali di chi studia. Ancora una volta si è scelto di non scegliere: di non cambiare nulla, di non aprire nessuno spazio di confronto, di ignorare deliberatamente chi rivendica un’università diversa.

Denunciamo con forza questo ennesimo atto di chiusura e complicità. Continueremo a costruire momenti di opposizione e confronto reale, dentro e fuori dagli organi, perché la rappresentanza studentesca torni ad avere un senso – e non sia ridotta a mera ratifica dell’esistente.



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