Giudiziaria
ALTRO RIGETTO
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Capaccio Paestum, appalti pilotati: Cassazione inchioda ancora De Rosa ai domiciliari
Alfonso Stile
09 agosto 2025 12:24
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CAPACCIO PAESTUM. Presunti appalti pilotati a Capaccio Paestum, nel Salernitano. Resta ancora ai domiciliari l’imprenditore Vittorio De Rosa, al quale, ancora una volta, è stata negata la revoca o attenuazione della misura cautelare cui è sottoposto dal 3 ottobre 2024. La Cassazione, infatti, ha ritenuto inammissibile il ricorso per saltum presentato dagli avvocati del 67enne ex proprietario e legale rappresentante della Dervit, avverso l’ordinanza del 12 maggio scorso con la quale il gip del Tribunale di Vallo della Lucania aveva disposto gli arresti domiciliari, tra gli altri, anche per De Rosa, accusato di concorso in turbativa d’asta continuata e corruzione, commessi in relazione agli appalti della pubblica illuminazione aggiudicati alla Dervit dall’ente civico capaccese. 

In precedenza, analoga misura era stata disposta dal gip del Tribunale di Salerno, successivamente confermata sia in sede di Riesame che in Cassazione, prima che il processo venisse spostato a Vallo della Lucania per competenza territoriale. La sentenza di rigetto della Suprema Corte ricomprende anche il contestuale ricorso presentato dall’ex procuratore speciale della Dervit, Alfonso D’Auria, per il quale, nelle more del procedimento, gli arresti domiciliari sono stati poi sostituiti con il divieto di dimora.

Relativamente al primo filone dell’indagine condotta dalla Procura di Salerno, poi passata a quella cilentana, oltre a Vittorio De Rosa è inchiodato ai domiciliari, da oltre 10 mesi, anche l’ex sindaco della città dei Templi, Franco Alfieri. Entrambi hanno rassegnato le dimissioni dai rispettivi ruoli societari ed istituzionali.



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