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NOTA FILT-CIGL E FIT-CISL
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Raccordo autostradale Salerno-Avellino, sindacati: "Rischia di diventare ennesima incompiuta"
Comunicato Stampa
18 agosto 2025 09:37
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SALERNO-AVELLINO. Il progetto di adeguamento con terza corsia del raccordo autostradale Salerno–Avellino, sostengono FILT-CGIL e FIT-CISL, rappresenta da oltre vent’anni una delle opere più discusse e, purtroppo, più rinviate del nostro Paese. Inserito nei programmi nazionali fin dal 2001, ha attraversato un estenuante iter fatto di pareri, attese infinite e proroghe, senza che ai territori e ai cittadini siano state date risposte concrete.

I numeri parlano chiaro: dei 9,4 chilometri di terza corsia si discute dal 2001, ma nel 2025 i lavori non sono ancora partiti. Dai 246 milioni di euro previsti inizialmente si è arrivati agli attuali 457 milioni stimati nel 2024, quasi il doppio rispetto alle previsioni originarie. Ma ciò che appare ancora più grave è il quadro finanziario: ad oggi le risorse effettivamente disponibili ammontano a poco più di 109 milioni di euro, appena il 24% dell’investimento complessivo. Mancano quindi all’appello circa 348 milioni, senza che vi sia chiarezza su tempi e modalità di copertura.

Siamo di fronte ad una delle direttrici più congestionate del Mezzogiorno, prosegue il sindacato, una vera e propria cerniera di congiunzione tra Nord e Sud, che ogni giorno sopporta flussi veicolari ben superiori alla sua capacità, con gravi ripercussioni sulla sicurezza, sulla qualità della vita dei cittadini e sulla competitività economica delle aree coinvolte. È paradossale che, mentre i documenti ufficiali fissano l’avvio dei lavori al maggio 2026, si continui a prorogare i vincoli espropriativi fino al 2027, alimentando incertezza e sfiducia.

Come Segreterie Provinciali riteniamo che sia giunto il momento di superare definitivamente rinvii e immobilismo. Occorre - aggiungono congiuntamente Gerardo Arpino (FILT-CGIL) e Diego Corace (FIT-CISL) - una regia unitaria tra Governo, Regione e Anas che definisca con chiarezza:

- le fonti di finanziamento per coprire integralmente l’opera;

- un cronoprogramma realistico e vincolante;

- l’avvio certo dei cantieri in tempi rapidi.

Il raccordo Salerno–Avellino non può restare l’ennesima incompiuta italiana. La sua realizzazione è una priorità nazionale e strategica per garantire mobilità, sicurezza e sviluppo. I lavoratori, le comunità e le imprese di tutto il territorio meritano risposte certe e non più promesse disattese.



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