Cronaca
NUOVO FILONE D'INDAGINE
NUOVO FILONE D'INDAGINE
Capaccio Paestum, multe annullate dalla Polizia Municipale: altri 19 indagati
Alfonso Stile
21 agosto 2025 11:56
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CAPACCIO PAESTUM. Multe annullate dal Comando della polizia municipale di Capaccio Paestum, nel Salernitano. Nuovo filone dell'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza del Gruppo di Eboli su delega della Procura della Repubblica di Salerno: altre 19 le persone raggiunte, stamane, da un avviso di conclusione delle indagini preliminari a firma del sostituto procuratore Morris Saba. Per tutti, l’accusa è di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici aggravata, in concorso.

Tra gli indagati figurano l’ex sindaco Franco Alfieri, l’ex assessore Gianfranco Masiello, l’ex consigliere comunale Alfonsina Montechiaro, il vigile urbano Giovanni D’Angelo, due impiegati dell'ente civico nonché imprenditori e parenti di amministratori locali e cilentani: per la Procura salernitana, in qualità di istigatori avrebbero concorso a formare falsi atti di annullamento d’ufficio di sanzioni al Codice della Strada, tutti redatti materialmente dall’ex comandante Natale Carotenuto, per il quale si procede separatamente. 

Si tratta, infatti, di una 'costola', forse non l'unica, dell’indagine principale sulle multe annullate nella città dei Templi del maggio 2025, che, oltre a Carotenuto, vede indagati l’ex comandante Sofia Strafella, l’impiegato dell’ufficio verbali Giovanni Matonte e il vigile urbano Andrea Marciano, accusati invece di falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, frode ed accesso abusivo a sistema informatico, in forma aggravata e in concorso.

Le multe del filone in questione, elevate negli anni dal 2019 al 2022, sono in tutto 19 e vanno dai 58 ai 183 euro: secondo gli inquirenti, gli atti di annullo in autotutela sarebbero smentiti dalla presenza di fotogrammi a riscontro delle violazioni contestate, con conseguente danno alle casse comunali per il mancato incasso delle stesse.

Gli indagati avranno ora 20 giorni di tempo per presentare memorie difensive a propria discolpa o farsi interrogare dal pm inquirente, il quale valuterà, poi, se chiedere al gup il rinvio a giudizio o l’archiviazione per ciascuna posizione. Per tutti gli indagati vige la presunzione d’innocenza fino ad eventuale sentenza definitiva e irrevocabile.

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