Cronaca
GLI SVILUPPI
GLI SVILUPPI
Bacoli, skipper 21enne morto in Sardegna: tracce di monossido a bordo dello yacht
Antonio Vuolo
28 agosto 2025 10:16
Eye
  306

BACOLI. Tracce di monossido di carbonio rilasciato dalle batterie a bordo dello yacht, ormeggiato in Sardegna, dove lo scorso 8 agosto era stato trovato senza vita il 21enne di Bacoli (Na), Giovanni Marchionni. E’ quanto emerge dal nuovo accertamento tecnico, richiesto dai familiari del giovane skipper napoletano e disposto dalla Procura sarda di Tempio Pausania. Dai nuovi esami, eseguiti nella giornata di ieri sull’imbarcazione sotto sequestro con tutti gli impianti di bordo accesi, è emersa una concentrazione di monossido di carbonio superiore ai livelli di soglia anche nella cabina marinaio, quella occupata dal 21enne skipper di Bacoli. Le ispezioni, svolte in precedenza nei locali batterie e dei serbatoi delle acque nere dello yacht di di proprietà di imprenditori nautici campani, non avevano invece dato riscontri. Neppure l'autopsia sul corpo del giovane era riuscita a stabilire le cause del decesso. Si attendono ora gli esiti degli esami tossicologici che potrebbero chiudere il cerchio sulle cause del decesso del giovane campano su sui la Procura gallurese ha aperto un fascicolo, per ora, a carico di ignoti. Sul caso del giovane skipper deceduto in Sardegna è intervenuto nuovamente anche il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, che attraverso un post sui social ha commentato: “Siamo arrivati ad un punto di svolta. Eccola qui la risposta a chi, nei giorni scorsi, aveva diffuso la “notizia certa” che su quello yacht, quello su cui Giovanni Marchionni è morto, era tutto in ordine. Zero problemi. Gli stessi che ancora vogliono farci credere che questo angelo bellissimo, fosse sbarcato alla Marina di Portisco per una vacanza di lusso. Ecco qua. Non era vero. Non era vero nulla. Non era vero che su quella imbarcazione, sotto sequestro dal giorno della morte dello skipper, non c’erano cose che non andavano. Bastava solo attendere. Bastava far accendere i motori. Bastava solo approfondire e lasciare operare chi, con scrupolo, sta completando la perizia su quella maledetta barca partita dalla nostra terra ed ormeggiata in Sardegna. Quella su cui Giovanni si era imbarcato per lavoro. Lavoro. Scandiamolo ancora meglio. Giovanni era lì per lavorare. Perché se lì, in Costa Smeralda, un ragazzo di 20 anni ci va in vacanza, non va di certo a dormire nello stanzino dello skipper. Forse, trascorrerebbe la notte in modo diverso. Divertendosi, fino all’alba. E invece no. Giovanni si trovava lì dentro, in quello stanzino angusto, perché stava lavorando. Questo è. La svolta. Piena fiducia negli avvocati della famiglia di Giovanni, piena fiducia nei periti incaricati a fare chiarezza. E assoluta fiducia nell’intenso lavoro della Procura della Repubblica di Tempio Pausania. Mi fermo qui. Attendiamo. Vi lascio, tra i commenti, i numerosi articoli che, dalla Sardegna, ci stanno raccontando nel dettaglio queste nuovi e tristissime novità. Un abbraccio forte alla famiglia del ventenne di Bacoli. Tutta la città è al vostro fianco, nel dolore. E nella ferma convinzione che la verità, avrà presto piena luce. Perché Giovanni non ce lo potrà riportare più nessuno a casa. Ma la giustizia, quella sì. La verità, sì. Quella che merita un ragazzo imbarcatosi su uno yacht per lavorare. E lì sopra, ci è morto. Verità per Giovanni. Verità, e giustizia”. 



Logo stiletvhd canale78
Immagine app 78
SCARICA
L’APP