SAPRI. Nuova protesta questa mattina davanti all’ospedale “Immacolata” di Sapri contro la chiusura del Punto Nascita. A manifestare le mamme del Golfo di Policastro, insieme al Comitato di lotta, affiancate dal consigliere provinciale Pasquale Sorrentino, dall’assessore alla sanità di Sapri Gerardina Madonna e dai rappresentanti di Cgil e Cisl, Mimmo Vrenna e Gerardo Paradiso. Tra slogan e cori, le manifestanti hanno espresso tutta la loro rabbia e preoccupazione. Non si tratta solo di una questione logistica, ma della paura concreta di dover affrontare un parto senza certezze, costrette a spostarsi in fretta e spesso a decine di chilometri di distanza. “La nostra volontà è di partorire a Sapri. Se ciò non sarà possibile, andremo a Lagonegro e non a Vallo della Lucania”, hanno dichiarato le mamme. Alla protesta ha fatto eco anche la FP CGIL Salerno, che ha espresso piena solidarietà e vicinanza alle partorienti e alle famiglie del Golfo di Policastro. La sigla sindacale ha sottolineato come la chiusura del Punto Nascite, in vigore dal 1° settembre, rappresenti un grave danno per il territorio e un pericolo per la sicurezza delle donne.

"Riteniamo inaccettabile che una scelta meramente politica possa negare un diritto fondamentale come quello alla salute e alla sicurezza delle madri e dei nascituri. Il parto non è un evento programmabile con certezza e le distanze da percorrere per raggiungere l’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania rappresentano un rischio concreto per la salute delle gestanti. Chiediamo con forza che la discussione venga riaperta, valutando tutte le opzioni politiche e istituzionali disponibili, in modo serio e concreto, per garantire un servizio essenziale come il Punto Nascite a Sapri. Serve un confronto costruttivo e immediato che metta al centro le persone, non i numeri. La FP CGIL Salerno continuerà a sostenere ogni iniziativa utile a tutelare i diritti delle cittadine e dei cittadini del territorio".