Giudiziaria
TRIBUNALE LAGONEGRO
TRIBUNALE LAGONEGRO
Vallo di Diano, processo "Febbre dell'oro nero": 34 condanne
Redazione
18 settembre 2025 13:19
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VALLO DI DIANO. Sono 34 le condanne e una ventina le assoluzioni. E’ la sentenza di primo grado del Tribunale di Lagonegro nel processo “Febbre dell’oro nero”, nato da un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri nell’aprile del 2021, su una truffa allo Stato legata alle accise e al gasolio. Decaduta, invece, per gli imputati l’accusa di associazione mafiosa. Inoltre, il giudice ha ordinato la confisca delle somme di denaro nella disponibilità di alcune società coinvolte fino al valore complessivo di 14 milioni di euro, dei depositi commerciali, degli impianti di distribuzione e degli automezzi sottoposti a sequestro preventivo dal provvedimento del GIP di Potenza del marzo 2021. Un sofisticato meccanismo illecito aveva alimentato un giro di frodi all’IVA e di evasione delle accise, permettendo di sottrarre ingenti somme allo Stato. L’operazioneha smascherato un’associazione a delinquere che, secondo le Procure di Potenza e Lecce, vedeva coinvolti i casalesi, la mafia tarantina e gruppi criminali attivi nel Vallo di Diano. Figura centrale del sistema era Raffaele Diana, condannato a nove anni insieme al figlio Giuseppe: l’accusa sostiene che avesse reinvestito i proventi illeciti dei casalesi – frutto di spaccio ed estorsioni – in affari nel Vallo di Diano. A favorirlo sarebbe stato un imprenditore di Polla, anch’egli condannato a 9 anni, che in pochi anni è passato da bilanci quasi nulli a oltre 15 milioni di euro, grazie al giro delle aziende di idrocarburi. Nel triangolo criminale si era inserita anche la componente pugliese, con la mafia tarantina. La caduta dell’associazione sarà ora al centro dei ricorsi in appello che molti dei condannati si preparano a presentare. 



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