Ambiente
LA DENUNCIA
LA DENUNCIA
Camerota, la Fondazione Vassallo si costituisce parte civile nel processo per la distruzione della falesia
Comunicato Stampa
29 settembre 2025 11:56
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CAMEROTA. La Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, guidata dal Presidente Dario Vassallo, annuncia ufficialmente la propria costituzione di parte civile nel processo penale relativo all’abbattimento con esplosivo di un tratto di falesia ricadente all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, riconosciuto patrimonio UNESCO. L’udienza è fissata per il prossimo 7 ottobre 2025 presso il Tribunale di Vallo della Lucania. La vicenda rappresenta una delle ferite più gravi inferte al patrimonio naturalistico e paesaggistico del Mezzogiorno. Secondo quanto emerso dagli atti, l’intervento sarebbe stato condotto in assenza delle prescritte autorizzazioni paesaggistiche e ambientali e con modalità tali da determinare un vero e proprio disastro ambientale, attraverso l’uso di ingenti quantitativi di esplosivo per demolire un costone roccioso di straordinario pregio.

 

“Non si tratta solo di rocce o di una falesia – dichiara il Presidente Dario Vassallo – ma di un pezzo della nostra identità, della nostra storia e delle nostre radici culturali. Quella parete custodiva un patrimonio naturale e geologico che apparteneva a tutti, e che è stato violato in maniera brutale. Per aver denunciato questa devastazione ho ricevuto minacce di morte, dirette e violente. Una in particolare recitava: ‘Ti facciamo saltare con il tritolo’. È evidente che il prezzo di chi difende il territorio è ancora altissimo, ma proprio per questo chiediamo che il Tribunale riconosca e accolga la nostra costituzione di parte civile: è un atto di giustizia e di tutela, non solo per noi, ma per l’intera comunità.”

 

La Fondazione evidenzia come il processo assuma un valore che va oltre il singolo episodio: non riguarda soltanto il danno paesaggistico o ambientale, ma tocca i principi stessi di legalità, trasparenza e responsabilità istituzionale. Difendere il territorio significa difendere la credibilità delle istituzioni e il diritto dei cittadini a vivere in un ambiente integro, rispettato e valorizzato.

 

In questo senso, la costituzione di parte civile della Fondazione intende dare voce non soltanto alla comunità locale, ma a tutti coloro che vedono nella tutela dei beni comuni un pilastro della democrazia. “Questo processo – prosegue Vassallo – rappresenta un banco di prova importante: stabilirà se è ancora possibile affermare, con forza, che la legge vale per tutti, senza eccezioni, e che nessun interesse particolare può prevalere sul bene collettivo.”

 

Il Presidente richiama inoltre il clima di isolamento e di silenzio che per troppo tempo ha circondato la vicenda: “Non possiamo accettare che tutto finisca coperto dalla polvere dei tribunali. Troppi fascicoli sono rimasti a dormire negli archivi, troppe denunce sono state ignorate. Oggi abbiamo il dovere di sollevare quella polvere, di chiedere giustizia e di rompere l’omertà. Lo dobbiamo al Cilento, lo dobbiamo alle generazioni future, lo dobbiamo soprattutto a chi ha creduto in un’Italia migliore e ha pagato per difenderla.”

 

Concludendo, Dario Vassallo ribadisce la missione che guida ogni azione della Fondazione: “Con la nostra iniziativa intendiamo difendere la memoria di Angelo Vassallo, Sindaco Pescatore, che ha sacrificato la vita per gli stessi principi di legalità e giustizia che oggi ci ispirano. La Fondazione continuerà a presidiare, senza arretrare, il patrimonio naturalistico e culturale d’Italia, contro ogni abuso, contro ogni forma di intimidazione e contro ogni tentativo di insabbiamento. Dove altri hanno taciuto, noi continueremo a parlare, perché la verità e la giustizia non possono più attendere.”



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