Giudiziaria
IN CORTE D'ASSISE
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Omicidio Silvia Nowak, aperto il processo a Salerno: la difesa chiede stop alle riprese tv
Antonio Vuolo
02 ottobre 2025 12:36
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CASTELLABATE. È iniziato questa mattina, presso la Corte d’Assise di Salerno, il processo a carico di Kai Dausel, il 62enne tedesco accusato dell’omicidio della compagna Silvia Nowak, il cui corpo fu ritrovato semi-carbonizzato nella pineta di Ogliastro Marina, a Castellabate, il 18 ottobre dello scorso anno.

Nel corso dell’udienza, i familiari della 53enne - madre e sorella - rappresentati dallo studio legale Lettieri, hanno presentato la richiesta di costituzione di parte civile, a cui si è opposto il legale difensore di Dausel, l’avvocato Felice Carbone. Quest’ultimo ha inoltre eccepito che la richiesta di giudizio immediato è stata formulata oltre i termini di legge e ha chiesto l’esclusione dal processo di una troupe televisiva tedesca, al fine di evitare che eventuali riprese possano influenzare l’andamento del dibattimento. L’imputato era presente in aula e ha seguito l’udienza affiancato dal suo avvocato e da un interprete, per consentirgli di comprendere ogni passaggio del processo. A rappresentare la pubblica accusa, il sostituto procuratore di Vallo della Lucania Antonio Pizzi.

“L’udienza è stata principalmente dedicata a verificare la correttezza dell’esercizio dell’azione penale da parte del Pubblico Ministero e la regolare costituzione delle parti civili, rappresentate dai familiari della povera Silvia Nowak - spiega l’avvocato di Kai Dausel, Felice Carbone - abbiamo inoltre chiesto alla Corte d’Assise di non consentire la presenza, durante le udienze, della troupe tedesca che aveva installato una telecamera all’interno dell’aula. Questa richiesta ha l’unico scopo di tutelare i giudici popolari, ovvero i componenti laici della Corte, evitando che possano subire condizionamenti esterni derivanti da eventuali commenti o riprese. La Corte d’Assise deve operare in assoluta serenità, valutando esclusivamente il materiale probatorio raccolto dal Pubblico Ministero. Allo stesso modo, i testimoni che verranno ascoltati non devono conoscere in anticipo le dinamiche processuali attraverso servizi o anticipazioni mediatiche. Tutto ciò serve a garantire credibilità e serietà al lavoro della pubblica accusa e a consentire a tutti i soggetti coinvolti di operare con la massima tranquillità”.

Sul fronte dibattimentale, Carbone conclude: “Cercheremo di dimostrare che Kai Dasusel non è il responsabile dell’omicidio contestato. Abbiamo piena fiducia nell’esame dibattimentale delle prove, ritenendo che – pur nella coerenza interna dell’impianto accusatorio – il materiale raccolto presenti evidenti criticità, tali da non poter fondare un addebito così grave nei suoi confronti”. La prossima udienza si terrà il 4 dicembre. 



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