Giudiziaria
LA SENTENZA
LA SENTENZA
Nocera Superiore, paziente risarcito con 20mila euro per colpa lieve del medico
Comunicato Stampa
02 ottobre 2025 14:05
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SALERNO. Un risarcimento di circa 20mila euro è stato riconosciuto dal Tribunale di Salerno in favore di un 30enne di Nocera Superiore, vittima di un errore medico qualificato come “colpa lieve”, occorso durante un intervento chirurgico per una frattura scomposta alla mano, eseguito presso una azienda ospedaliera pubblica del salernitano. Il risarcimento ha incluso anche le spese affrontate per un secondo intervento che il paziente ha dovuto sostenere presso una clinica privata specializzata, al fine di eliminare le conseguenze dannose (dolore e deficit funzionale) della prima operazione “non perfettamente riuscita”.

"L’importanza della sentenza è duplice" dichiara l’avvocato Gerardo Belcore (Foro di Nocera Inferiore), che si è occupato del caso assistito dalla consulenza medico-legale del prof. Nicola Maria Giorgio, di AP Risarcimento & Consulenza con sedi a Napoli, Scafati (Salerno) e altre città italiane. "Il Tribunale di Salerno – aggiunge – ha chiarito che le strutture sanitarie rispondono anche in caso di colpa lieve dei medici, soprattutto quando si tratta di interventi routinari che non presentano particolari difficoltà tecniche. È stato altresì riconosciuto il diritto del paziente a vedersi rimborsate le spese sostenute presso una struttura privata per correggere gli esiti di un intervento non perfettamente riuscito".

La vicenda, che si è conclusa nei primi mesi del 2025 con l’effettivo pagamento del risarcimento del danno al paziente solo a seguito di un’azione di esecuzione forzata, risale al 2020. Il 30enne, interessato da una frattura scomposta alla mano sinistra, si rivolge ad una azienda ospedaliera pubblica del salernitano, riportando però postumi permanenti a causa di un esito “non perfettamente riuscito” dell’intervento, come verrà in seguito accertato in sede giudiziaria. L’operazione, di tipo routinario, avrebbe dovuto garantire un recupero funzionale completo, ma così non è stato: per questo, si è visto costretto a ricorrere ad un secondo intervento presso una struttura sanitaria specialistica privata dell’Emilia Romagna.

"Il Tribunale – spiega l’avvocato Belcore – nel 2024 ha condannato l’azienda ospedaliera a versare al paziente oltre 20mila euro, somma che comprende il danno biologico (tra il 2,5% e il 3%), le spese legate al secondo intervento chirurgico e i costi accessori di cura. Alla predetta somma si aggiungono le spese legali. Il messaggio è chiaro: anche gli errori qualificati come “colpa lieve” hanno conseguenze gravi e possono ledere il diritto alla salute, soprattutto quando si verificano durante interventi di routine. È un monito alle strutture sanitarie a non sottovalutare la qualità e la sicurezza delle cure, anche nel corso di interventi “semplici”.

"Inoltre – aggiunge il legale – il Tribunale ha riconosciuto che il paziente, di fronte a un primo intervento “non perfettamente riuscito”, aveva pieno diritto di rivolgersi a una struttura privata per eliminare le conseguenze dannose. Questo significa che i cittadini non sono obbligati a restare vincolati all’ospedale pubblico che ha commesso l’errore, ma possono scegliere liberamente un centro specializzato, con la certezza che i costi sostenuti possano essere rimborsati".

"Riconoscere tali spese – conclude Belcore – significa ribadire che il diritto alla salute prevale su qualsiasi vincolo burocratico e che il paziente non deve rimanere prigioniero degli errori del sistema pubblico. La sentenza mostra che la Giustizia è uno strumento reale a disposizione dei pazienti, capace di garantire non solo il risarcimento del danno, ma anche il riconoscimento del diritto a ricevere le cure più appropriate per la salvaguardia della salute e della dignità".



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