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Napoli, l'artista Nicholas Tolosa inaugura il suo terzo pinto sui tetti della città
Comunicato Stampa
07 ottobre 2025 10:29
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NAPOLI. Per il progetto Studio come opera d’arte, l’artista ebolitano Nicholas Tolosa ha appena inaugurato il suo terzo dipinto sui tetti di Napoli. Un’opera permanente dal titolo Hippos, cavallo in greco antico, su un palazzo di otto piani nel cuore del quartiere di Miano. Il dipinto, di importanti dimensioni (991x1075cm) fa parte di una trilogia di opere realizzate en plein air sotto il cielo azzurro della Città. “Dipingo i tetti di Napoli come fossero nuove terrazze del pensiero, luoghi sospesi tra la città e il cielo - ci ha spiegato con soddisfazione l’artista Tolosa - ho scelto di portare l’arte sopra le nostre teste, nel punto in cui lo sguardo si perde, per creare un dialogo invisibile ma potente tra lo studio dell’artista e i musei della Campania.” Un’operazione coraggiosa, fatta di inclusione, conoscenza e connessione con il territorio che si riconosce nelle sue molteplici identità culturali, in quanto creare un'opera d'arte su un tetto del quartiere periferico di Miano è un atto di audacia e di generosità. L'opera è destinata a una visione dall'alto, da un punto di vista solitamente riservato a pochi, diventando una sorpresa permanente da svelare del paesaggio urbano. Tolosa non solo ha dipinto uno spazio, ma ha offerto una nuova prospettiva, invitando chiunque a guardare oltre l'orizzonte e a scoprire la bellezza nascosta nella quotidianità. Con il dipinto Hippos, Nicholas Tolosa provoca il nostro stupore e ci emoziona, ancora una volta, trasformando una spoglia terrazza in uno strumento per raccontare una storia, quella di un cavallo che corre libero sui tetti di Napoli, per celebrarne la bellezza e per superare ogni confine, anche dell’animo umano, come ci spiega l’artista: “Le tre opere che ho realizzato sui tetti di questo edificio di otto piani sono tre conversazioni a distanza. Con Capodimonte dialoga il Vesuvio di Warhol, simbolo di un’energia visiva che unisce tradizione e cultura pop, un omaggio alla capacità di Napoli di reinventarsi continuamente. Con il Museo Archeologico di Napoli, invece, parlo attraverso la maschera antica, Prosopon, simbolo di identità, finzione e svelamento, un volto che ci osserva dall’alto per ricordarci il teatro eterno della vita. Mentre Hippos, la mia ultima opera, guarda verso Paestum e Velia, al Cavallo della così detta Tomba della Finanza, in quanto salvata dai finanzieri nel porto di Taranto, prima che fosse trafugata per sempre, oggi custodita nelle collezioni dei Parchi Archeologici. L’ho reinterpretato in chiave contemporanea, trasformandolo in una figura di forza e libertà, ma anche come guardiano della memoria. È un cavallo che non corre, ma osserva, un ponte tra la storia e l’oggi, tra la materia antica e il gesto pittorico contemporaneo.” Singolare la scelta del luogo di realizzazione dell’opera, in quanto la terrazza su cui è stata creato il dipinto fa parte dello studio dell'artista. Così Hippos diventa l’espressione personale di Nicholas Tolosa, che si apre e abbraccia il territorio e la sua millenaria cultura, come ci ribadisce con convinzione: “Per me dipingere i tetti significa ridefinire il paesaggio urbano: le mie opere non sono destinate solo allo sguardo ravvicinato, ma anche a quello distante, a chi osserva dall’alto, ai satelliti, agli uccelli, al cielo stesso. È un modo per restituire all’arte un ruolo pubblico, libero e sorprendente, capace di abitare lo spazio della città senza cornici, in dialogo con tutto ciò che la circonda”. 



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