CAMEROTA. Sono sei le associazioni che hanno chiesto l’ammissione a parte civile nel procedimento penale a carico del sindaco di Camerota, Mario Salvatore Scarpitta, per le esplosioni nel 2023 sulla falesia lungo la strada del Mingardo. Ci sono l’associazione “Per un comune migliore”, Legambiente, Europa Verde, la “Fondazione Angelo Vassallo”, il Codacons e il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Nulla di fatto invece per l’Avvocatura dello Stato, che non ha ottenuto dal Ministero l’autorizzazione. Presente, ieri mattina, in aula, presso il Tribunale di Vallo della Lucania, anche il sindaco Scarpitta, l’unico imputato, che ha ribadito la necessità e correttezza dell’intervento. L’accusa nei suoi confronti è, invece, di aver disposto interventi non autorizzati in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, durante le attività di messa in sicurezza del costone roccioso. La prossima udienza si terrà il 4 novembre quando il Tribunale si pronuncerà sull’ammissione delle parti civili, entrando di fatto nel vivo del procedimento. Intanto, la strada provinciale 562 del Mingardo resta chiusa dopo la caduta di un grosso masso avvenuta domenica scorsa.
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