Giudiziaria
LOTTIZZAZIONE ABUSIVA
LOTTIZZAZIONE ABUSIVA
Castellabate, struttura ricettiva in area protetta: sequestrati due terreni
Comunicato Stampa
22 ottobre 2025 09:15
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CASTELLABATE. I militari in servizio presso il Nucleo Carabinieri Parco di Castellabate hanno dato esecuzione ad un decreto dì sequestro, emesso dal gip di Vallo della Lucania su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica, di due lotti di terreno, il primo dell'estensione di 4.400 mq, su cui insiste una struttura ricettiva composta da un fabbricato principale su due livelli più manufatti e tettoie di pertinenza con area esterna e, il secondo, dell'estensione di 1.006 mq, su cui insiste un fabbricato per civile abitazione su un solo livello con area esterna pertinenziale. Le opere ricadono in zona di particolare pregio ambientale sita all'interno del perimetro del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni e nel Piano Territoriale Paesistico Cilento-Costiero.

Dalle indagini espletate emergeva che gli indagati, attraverso il frazionamento delle particelle catastali e titoli edilizi illegittimi, realizzavano su un'area agricola un vero e proprio complesso edilizio, costituito da una struttura ricettiva attrezzata ed un contiguo fabbricato con area esterna. Tale complesso residenziale determinava una vera e propria lottizzazione abusiva in violazione della destinazione rurale dell'area che, per la conformazione dei luoghi, realizzava uno stravolgimento dell'originario assetto urbanistico del territorio comunale del Comune di Castellabate. Oltre alle violazioni di tipo urbanistico, peraltro, le opere sono state realizzate anche in totale difformità edilizia rispetto ai grafici progettuali presentati, dando vita a strutture diverse da quelle descritte nei titoli edilizi. Il procedimento è attualmente nella fase di indagini preliminari e le accuse saranno vagliate nelle ulteriori fasi dello stesso. La responsabilità penale degli indagati sarà accertata solo con sentenza penale irrevocabile.

La replica di Giuseppe Rainone, acquirenti e proprietario degli immobili: "In riferimento all'articolo riguardante il sequestro di due lotti di terreno nel Comune di Castellabate, disposto dal G.I.P. di Vallo della Lucania su richiesta della locale Procura, ritengo doveroso fornire alcune precisazioni a tutela della verità dei fatti e della mia posizione personale. Tra i soggetti indicati come indagati figurano anche i semplici acquirenti degli immobili, tra cui il sottoscritto, che non hanno mai effettuato né richiesto alcuna trasformazione, frazionamento o intervento edilizio sulle proprietà oggi oggetto di indagine. Gli immobili in questione sono stati acquistati in fase di costruzione e consegnati solo alla completa ultimazione delle opere, sulla base di atti notarili validamente stipulati e corredati da autorizzazioni e titoli edilizi rilasciati dagli enti preposti. E quindi doveroso chiedersi per quale motivo eventuali irregolarità vengano contestate soltanto oggi, a distanza di circa otto anni dalla costruzione e dalla consegna delle abitazioni, quando all'epoca sarebbero potute essere verificate e contestate dagli uffici comunali e dagli organi di vigilanza competenti. Si ricorda inoltre che l'intera documentazione tecnica e urbanistica è stata esaminata da professionisti, notai e periti bancari, che ne hanno attestato la conformità ai fini delle compravendite e delle operazioni di mutuo.

Qualora oggi venissero riscontrate presunte difformità, esse non possono in alcun modo essere attribuite agli acquirenti, che hanno agito in buona fede e nel pieno rispetto delle leggi vigenti, confidando nella validità e nella correttezza degli atti rilasciati dalle autorità pubbliche. Desidero inoltre chiarire un ulteriore aspetto terminologico: nel comunicato si fa ripetutamente riferimento a una "struttura ricettiva". Mi chiedo quale sia la struttura alla quale ci si riferisca, considerato che gli immobili oggetto di indagine sono appartamenti ad uso residenziale e che l'unica struttura temporanea utilizzata a fini stagionali è stata smontata e rimossa ben prima della scadenza dei termini consentiti per la stagione estiva. A differenza di chi ha redatto o diffuso tali articoli, io mi firmo con nome e cognome, poiché non ho nulla da nascondere, né ho mai commesso reati di lottizzazione, frazionamento o altro genere. Nella vita mi occupo di tutt'altro lavoro e agisco nella piena convinzione di aver sempre operato correttamente e nel rispetto delle regole. Proprio per questo motivo, mi presento apertamente e mi firmo, nel segno della trasparenza e della fiducia nella giustizia. Ribadisco la mia piena fiducia nella Magistratura, certo che la verità dei fatti sarà chiarita nelle sedi competenti. Nel frattempo, auspico che l'informazione pubblica riporti le vicende in maniera equilibrata e rispettosa del principio di presunzione di innocenza, evitando generalizzazioni o interpretazioni che possano danneggiare l'immagine e la reputazione di chi ha sempre agito in buona fede e nel rispetto delle norme". 



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