Sanità
LA NOTA
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Salerno, Fp Cgil su liste d'attesa: "Una beffa per cittadini e lavoratori"
Comunicato Stampa
23 ottobre 2025 16:51
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SALERNO. La FP CGIL Salerno torna a puntare i riflettori sul tema delle liste d’attesa e lancia l’allarme: quasi un milione di euro rischia di restare inutilizzato se l’ASL Salerno non definisce in tempi rapidi i percorsi operativi per l’attuazione dei piani di abbattimento. In una nota indirizzata al Direttore Sanitario dell’Azienda, dr. Primo Sergianni, il sindacato denuncia le incertezze e i ritardi nella messa a terra delle misure previste. “Una beffa per cittadini e lavoratori”, sottolinea la FP CGIL, ricordando come le risorse stanziate rappresentino “una boccata d’ossigeno per un sistema sanitario in sofferenza e per utenti costretti a interminabili attese o a rivolgersi al privato”. Le somme in gioco non sono irrilevanti: 200 mila euro previsti dalla Delibera ASL n. 1035 dell’8 luglio 2024, che ha approvato il Piano Operativo Aziendale per l’implementazione delle attività ambulatoriali e il miglioramento delle performance sulle liste d’attesa, e 547.388 euro assegnati dal Decreto Dirigenziale della Regione Campania n. 163 del 31 ottobre 2024. Fondi destinati al comparto sanità non medico, per il quale l’ASL aveva pubblicato una manifestazione di interesse il 19 dicembre scorso. “Dopo quasi un anno dallo stanziamento – denuncia Antonio Capezzuto, segretario generale della FP CGIL Salerno – chiediamo che la Direzione Sanitaria assuma finalmente il coordinamento di una cabina di regia per omogeneizzare le procedure tra distretti e ospedali. È necessario dare risposte concrete ai cittadini e, al tempo stesso, valorizzare i lavoratori con il riconoscimento delle prestazioni aggiuntive previste.” Per il sindacato, infatti, l’attuazione del piano non è solo un tema organizzativo, ma anche di dignità professionale e giustizia retributiva: “I lavoratori della sanità pubblica continuano a essere tra i meno pagati d’Europa – sottolinea Capezzuto – e il recente rinnovo contrattuale, che la FP CGIL non ha sottoscritto, non recupera neppure l’inflazione. Almeno queste risorse potrebbero rappresentare un parziale ristoro, ma vanno utilizzate subito.” Il rischio, avverte la FP CGIL, è duplice: da un lato lasciare inutilizzati fondi preziosi, dall’altro alimentare la frustrazione del personale e la sfiducia dei cittadini verso la sanità pubblica. “Sarebbe l’ennesimo treno perso – conclude Capezzuto – e un passo ulteriore verso la privatizzazione del sistema sanitario. Serve chiarezza immediata su progetti, selezione del personale e riconoscimenti economici, per non condannare tutti all’ennesima incertezza.”



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