Giudiziaria
CONDANNA IN PRIMO GRADO
CONDANNA IN PRIMO GRADO
Capaccio Paestum, strage al 'Festival del Sordo': 20 anni di carcere ai fratelli Ciccarelli
Alfonso Stile
24 ottobre 2025 10:38
Eye
  1815

CAPACCIO PAESTUM. Strage al Festival del Sordo di Capaccio Paestum. Condannati a 20 anni di carcere, in primo grado, i fratelli Gaetano e Raffaele Ciccarelli che, nel luglio 2024, uccisero a colpi di pistola due bikers non udenti, il 53enne napoletano Ettore Crò e Vincenzo Spera, originario di Marsala, deceduti rispettivamente dopo 23 e 27 giorni di agonia, ferendo gravemente altri due amici al culmine di un raptus di follia innescato da futili motivi di rivalità e gelosia tra club di motociclisti. Gaetano Ciccarelli si è costituto spontaneamente ed è stato richiuso presso il carcere di Fuorni, dove era già recluso da un anno il fratello Raffaele.

Il giudice Gerardina Romaniello del Tribunale di Salerno, ha accolto le richieste del pm Giampaolo Nuzzo, riconoscendo la colpevolezza dei due fratelli di Qualiano, che hanno scelto il rito abbreviato che prevede uno sconto di pena pari ad un terzo della condanna. I due erano imputati di duplice omicidio, tentato omicidio plurimo e porto abusivo di arma da fuoco.

I due fratelli Ciccarelli, dopo aver esploso all'impazzata 13 colpi calibro 9 e 24 ore di fuga, braccati dalle forze dell'ordine si costituirono spontaneamente presso la Tenenza dell'Arma di Scafati. Le indagini furono condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Salerno e dai militari della Compagnia di Agropoli, su delega della locale Procura della Repubblica.

Marta Crò, sorella di Ettore, commenta così la sentenza: "Dopo un lungo e difficile percorso, finalmente giustizia è stata fatta. Gli assassini di mio fratello Ettore sono stati condannati a 20 anni di carcere, questo comunque non cancella la nostra sofferenza e il vuoto incolmabile che ha lasciato".  

"Le pene comminate sono il frutto di scelte processuali consentite dal Codice sulle quali le parti civili nulla possono - aggiunge il legale della famiglia Crò, l'avv. Valerio Izzo - non mi piace parlare di soddisfazione o vittoria quando la tragicità degli eventi è di tale portata, ma il fatto che il Giudice abbia escluso qualsiasi tipo di attenuante è indice che le parti civili siano state convincenti nell’affermare che il comportamento dei condannati non lasciasse alcun margine ad ulteriori eventuali diminuzioni".



Logo stiletvhd canale78
Immagine app 78
SCARICA
L’APP