Economia
106ESIMA
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Napoli, manager da tutt'Italia per l'assemblea nazionale
Comunicato Stampa
14 novembre 2025 16:03
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NAPOLI. “Napoli ha 2500 anni: ci fa un regalo, e fa un regalo all’Italia. Poi ci porta l’America’s Cup che non è una cosa banale, ma è un segno di rinnovamento di cui tutti abbiamo bisogno, e quindi anche le organizzazioni che fanno rappresentanza”. Con queste parole Marco Ballarè, presidente di Manageritalia ha aperto a Napoli, presso gli spazi dell’Hotel Royal Continental, la 106° assemblea nazionale di Manageritalia, che ha posto al centro del dibattito un tema cruciale per il futuro del Paese: come ricostruire un clima di fiducia in Italia e la centralità dei corpi intermedi.

In un contesto sociale ed economico segnato da incertezza e disillusione, Manageritalia, in qualità di Federazione nazionale dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato, ha chiamato a raccolta manager, esperti, rappresentanti delle istituzioni e del mondo produttivo, per riflettere su come superare la sfiducia diffusa e promuovere una nuova narrazione del Paese, fondata su coesione, rappresentanza e responsabilità.

Come evidenziato dalle ricerche internazionali condotte da Ipsos in oltre 30 Paesi, l’Italia si colloca stabilmente tra le nazioni con il sentiment più negativo, nonostante fondamentali economici superiori a molti altri. Il 74% degli italiani ritiene che il Paese stia andando nella direzione sbagliata, il 71% ha una visione negativa dell’economia. Tra le principali risposte sui problemi c’è proprio l’occupazione e l’economia (57%) anche se poi lo avverte meno incombente sul proprio territorio (34%). C’è una forte percezione dell’aumento della povertà (74%) e delle diseguaglianze (75%). Soltanto il 41% si considera parte del ceto medio o upper class, e il 55% è insoddisfatto della propria situazione economica. Diffuso clima di sfiducia nelle istituzioni (49%, ma il 42% dichiara di averne).

L’indagine dimostra anche che l’Italia è il Paese in cui si registra il maggior divario tra percezione e realtà, e compito di chi ha un ruolo dirigenziale in azienda è anche di contribuire a valorizzare ciò che funziona: il capitale sociale, il volontariato e il ruolo crescente delle imprese coesive, che investono in responsabilità sociale, formazione, welfare e relazioni con il territorio. Per il 77% degli italiani, per rimanere competitiva sul mercato, l’impresa dovrà essere necessariamente legata al benessere economico e sociale che genera nel territorio in cui opera. In questo scenario, il ruolo dei manager, della managerialità e della rappresentanza è cruciale. 

Per Marco Ballarè, Presidente di Manageritalia “ricostruire la fiducia non è solo un obiettivo politico o economico, ma una missione collettiva che interpella tutti. Servono scelte di prospettiva, riforme strutturali che aumentino la produttività, sostengano la competitività, e incentivino il lavoro di qualità. Serve una politica industriale che valorizzi i settori del terziario avanzato, la digitalizzazione, la transizione green, la formazione e la ricerca. È tempo di raccontare un’Italia che funziona – prosegue Ballarè – l’Italia che innova, che include. In un Paese che, senza nascondere ciò che non va, dall’evasione fiscale, al forte calo demografico, vuole uscire dalla narrazione del declino assoluto. Manageritalia vuole essere parte attiva di questo processo, rafforzando il ruolo dei manager e dei corpi intermedi come catalizzatori di dialogo, innovazione e inclusione”.

 

Come infatti ha sottolineato Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos Doxa: “Il ruolo dei manager è importante, e non solo oggi: dalla responsabilità sociale e di impresa alla sostenibilità, hanno guidato i processi di cambiamento nelle aziende negli ultimi due decenni. Sapendo cogliere tutta una serie di cambiamenti nella società, e di aspettative crescenti da parte dell’opinione pubblica e dei cittadini, non solo dei consumatori”. Questo, infatti, corrisponde con le aspettative manifestate nell’indagine: per il 41,2% della popolazione attiva, i corpi intermedi devono contribuire alla crescita e al benessere sociale dell’intero Paese; per il 31,4% devono supplire alle carenze delle politiche pubbliche e dei servizi pubblici; per il 20,8% devono mediare tra le decisioni delle autorità pubbliche e le opinioni, per il 22,6% devono promuovere la cultura della collaborazione e della partecipazione “dal basso”, e solo per 16,8% devono concentrarsi principalmente sulla tutela degli interessi degli associati.  

“Cogliamo”, conclude Pagnoncelli “nelle ricerche che realizziamo, una potenzialità inespressa da parte del Sud, di cui si parla da tantissimo tempo, ma che ha bisogno di essere riattivata. Anche da questo punto di vista, credo che i corpi intermedi e i manager delle aziende, soprattutto quelle più grandi, possono svolgere un ruolo importante”.

 

Su questo ruolo, anche nel Mezzogiorno, si sofferma il sindaco di Napoli e presidente dell’ANCI, Gaetano Manfredi: “Mi fa molto piacere che questo evento così importante si tenga nella nostra città, per il ruolo che questa associazione ha avuto e ha per il Mezzogiorno, e per il grande contributo che la Campania ha dato allo sviluppo dell’organizzazione in tutti questi anni. Di fronte a una società sempre più complessa, in cui i comuni erogano servizi fondamentali, che vanno dal trasporto al welfare, dalla gestione del decoro urbano alla sicurezza, è necessario un management evoluto che unisca la capacità di gestione con la visione, con l’inclusione, con l’attenzione e la cura delle persone”.  

 

In questo senso, Ciro Turiello, presidente di Manageritalia Campania sottolinea che “la centralità del capoluogo campano è testimoniata dallo svolgimento di quest’assemblea in Campania per la terza volta negli ultimi 10 anni. Napoli è il centro di uno sviluppo che sta avendo il nostro Paese negli ultimi 4-5 anni. Abbiamo dei dati significativi per l'economia degli ultimi 4 anni, ma è evidente che bisogna rafforzare questo percorso e fare in modo che la componente Manageritalia e manageriale porti il suo contributo. Il ruolo dei manager è importantissimo: noi rappresentiamo le aziende del digitale, della logistica, del commercio, del turismo, del terziario in generale, e questa è una città che ha una vocazione in questo versante. Dalla Sanità ai Quartieri Spagnoli, da San Giovanni a Scampia, tutti i quartieri, dal centro alla periferia, stanno portando il loro contributo a questo sviluppo, che ha sì una componente istituzionale e apicale, ma anche una fortissima componente dal basso: c’è una risposta positiva da parte delle cittadine e dei cittadini della nostra città”.

 

L’assemblea si è conclusa con un appello a guardare con lucidità e speranza al futuro, valorizzando ciò che ci unisce e investendo in conoscenza, coesione e responsabilità. Perché solo così sarà possibile uscire dal ripiegamento difensivo e costruire un Paese più forte, giusto e fiducioso.



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