CAPACCIO. Marta Santoro doveva presentarsi in tribunale, ieri mattina, davanti al gup Vincenzo Florio del tribunale di Salerno per difendersi dalle accuse di concussione dei gestori del lido “Nausicaa” di Capaccio, Alfonso ed Alberto Baviera, nell’ambito dell’udienza preliminare di un altro procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Salerno a seguito dall’articolata denuncia ai carabinieri presentata dai due imprenditori, cui l’ex sovrintendente della Forestale avrebbe chiesto denaro in cambio dell’omissione di controlli su presunte difformità della loro struttura balneare. La Santoro, però, ha rinunziato a comparire: il suo pool di avvocati difensori (Antonio Zecca, Antonello Natale ed Angela Nigro) ha chiesto infatti che tale processo venisse accorpato a quello ‘principale’ pendente davanti al gup Donatella Mancini, in cui dovrà rispondere di 7 reati e 16 capi d’accusa a partire dalla prima udienza in programma il 18 aprile. Ma il giudice Florio ha respinto tale richiesta, accettando invece quella di rito abbreviato contestualmente avanzata dal collegio difensivo, aggiornando l’udienza al 19 settembre prossimo. La contestata concussione ai gestori del Nausicaa (nella foto dell'epoca) risale al luglio del 2011, quando la Santoro sequestrò il lido e denunziò per abusivismo edilizio Alfonso Baviera e Domenico Sica (concessionario dell’area demaniale marittima), rei a suo avviso di aver effettuato un cambio di destinazione d’uso di un’area dello stabilimento balneare adibita a ristorazione. All’epoca, Baviera protestò vivamente per l’azione dell’ex comandante della Stazione di Foce Sele, mostrando ai caschi verdi tutte le necessarie autorizzazioni, ma invano: di lì, la denuncia ai carabinieri. I legali della Santoro annunciano, però, che ripresenteranno la richiesta di accorpamento dei due procedimenti penali al gup Mancini giovedì prossimo, nell’intento di ottenere un’unica eventuale condanna sperando in un sconto di pena. Baviera e Sica, intanto, si sono costituiti parte civile.