Ambiente
COMUNICATO STAMPA
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Cilento, Procura di Lagonegro indaga sul cantiere del monte Cervati: le richieste dei Comitati
Comunicato Stampa
06 dicembre 2025 10:40
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CILENTO. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota congiunta, inviata alla nostra redazione dal Comitato ‘Salviamo il Cervati’, CAI, Legambiente circolo Stella Maris di Agropoli, GET Vallo di Diano e ‘W il Lupo! Associazione per lo sviluppo locale equo e sostenibile.

“Mentre la Procura della Repubblica di Lagonegro prosegue le sue indagini sul Presidente dell’ente Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e sul Sindaco di Sanza, dando seguito ad un esposto presentato dalle associazioni del Comitato “Salviamo il Cervati” nel maggio del 2024, ipotizzando per Giuseppe Coccorullo e Vittorio Esposito la violazione in più punti della legge nazionale sulle aree protette (art.30 e art. 6 comma 3 della L.394/91) e i reati di falso ideologico e materiale (articoli 476 e 479 del C.P.), laddove per falso non può che intendersi, come il Comitato ha sempre sostenuto, la qualificazione di “strada” indebitamente attribuita alla “sterrata”, una pista di esbosco costruita, senza alcuna autorizzazione, negli anni ’70, per portare a valle il legname, non riportata nel PUC del Comune di Sanza né presente nell’elenco delle “strade del Parco”, per le quali sono possibili lavori in deroga alle NTA del Piano del Parco stesso. Un falso in atto pubblico, appunto, necessario per consentire all’ente Parco di non considerare la strada una “nuova opera” (e quindi non autorizzabile) e l’assegnazione dei finanziamenti per i lavori di “miglioramento e messa in sicurezza” da parte della Regione Campania. Finanziamenti doppiamente illegittimi, perché assegnati dalla Regione Campania con motivazione impropria rispetto alle finalità istituzionali previste per la tipologia di Fondi europei utilizzati (opere viarie di collegamento tra grandi centri urbani), la qual cosa è stata debitamente da noi segnalata alla Corte dei Conti, 

Nel frattempo il cantiere procede molto lentamente ed è sempre aperto e incustodito, contravvenendo alle più elementari regole sulla sicurezza; aperto h24 a chiunque, con qualunque mezzo, inclusi quad e motocross, voglia “salire sul Cervati”. A luglio scorso, per agevolare l’accesso degli autoveicoli al Santuario della Madonna della Neve, è stata fatta una prima gettata di asfalto “ecologico” sino alla vetta (l’altra grande ipocrisia di quest’opera: l’autorizzazione concessa dall’ente Parco ad utilizzare asfalto purché “permeabile”), mentre le opere di regimentazione e canalizzazione delle acque procedono con molta lentezza e già manifestano con evidenza tutta la loro pericolosa e controproducente disfunzionalità ai fini della prevenzione del rischio idro-geologico. Il Comitato pertanto ha ritenuto, a inizio novembre, di presentare un nuovo esposto alla Procura della Repubblica di Lagonegro, all’ente Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e all’Ispettorato del Lavoro, richiamando in particolare l’ente Parco alla sua funzione di tutela e vigilanza. 

Siamo impegnati affinché comunque vada finire questa vicenda, al termine dei lavori, venga approvata e messa in vigore una rigorosa regolamentazione dell’accesso degli autoveicoli a motore nella SIC ZPS del monte Cervati che stabilisca il divieto assoluto e imprescindibile di accesso di quad e motocross alla strada e che contingenti l’accesso degli altri autoveicoli a motore sulla base di criteri rigorosi volti a salvaguardare la flora e la fauna dell’area protetta. Nell’immediato, tuttavia, chiediamo che il cantiere sia vigilato e che, come prescrivono le leggi, sia impedito l’accesso al cantiere ai non addetti ai lavori salvo che ai proprietari dei fondi, agli allevatori ed ai titolari di usi civici debitamente autorizzati dalla amministrazione comunale”.



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