LISBONA. Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Benfica: “Mourinho è un grandissimo allenatore, il suo curriculum e la sua bacheca parlano in maniera netta. Sono contento di incontrarlo e sarà un piacere rivederlo. Non penso che debba spiegare io chi è Mourinho. Partita chiave? Nella testa della squadra non deve esserci qualcosa di diverso rispetto alle vigilie passate. Per noi ogni partita deve essere importante, quindi, ci sarà la massimo concentrazione. C’è da recuperare alcune energie perché abbiamo giocato domenica sera. Non c’è stato nemmeno tantissimo tempo per preparare la partita, ma sappiamo di affrontare un ottima squadra che viene da una bella prestazione contro lo Sporting. Sappiamo anche che lo stadio è molto caldo, ma veniamo con la mente sgombra di cattivi pensieri perché è una partita di calcio. Come dico sempre ai ragazzi cerchiamo sempre di dare il massimo, senza avere recriminazioni e poi vediamo alla fine quali saranno i risultati e la classifica. Le parole di Mourinho? Non c’è nessun problema. Ci sono delle cose oggettive (gli infortuni ndr) e c’è da parte loro la necessità di dover vincere a tutti i costi. Noi abbiamo bisogno di fare punti e questo è fuori dubbio. Mi auguro che sia una bella partita e che vinca il migliore. Per fare risultato serve giocare la partita con coraggio e con la voglia di fare quello per cui lavoriamo ogni giorno. L’obiettivo è sempre quello di cercare di fare una bella partita, una gara da Napoli. Dobbiamo, ripeto, recuperare energie perché domenica è stata una partita molto intensa. Gli impegni che facciamo sono probanti e di cartello. Ci siamo preparati per affrontare il Benfica nel migliore dei modi. Spirito diverso nell’ultimo mese? In un momento di difficoltà a livello di infortuni e vedendo la situazione che si era creata penso sia cresciuto il senso di responsabilità da parte di tutti. Tanti calciatori hanno iniziato a capire determinate dinamiche e giocare di più, perché anche il fatto di giocare dopo non aveva favorito questa integrazione dei nuovi. C’è stato un miglioramento sotto questo punti di vista. La crescita è stata di grande responsabilità e non sta scritto da nessuna parte che i calciatori lo facciano. Ho sempre avuto dei calciatori responsabili, ma nella difficoltà si sono compattati ancora di più. C’è sicuramente unione, altrimenti - con tutta la buona volontà - la situazione oggettiva è veramente difficile. Aver ottenuto questi risultati indica una crescita importante. A livello tattico il campionato italiano si è molto europeizzato. La distanza rimane a livello di composizione di rose. Ci sono squadre in Premier, Liga o Bundesliga che vantano delle squadre molto molto importanti. Quello, secondo me, sarà difficile pareggiare anche in futuro. Dobbiamo cercare di essere sempre un passo in avanti, prendendo anche la sana follia di alcune partite e plasmarla a dovere. Non dimentichiamo che in Italia, a livello tattico, abbiamo insegnato tante cose. Se ho detto qualcosa ai miei giocatori? Non possiamo dimenticare quello che abbiamo fatto in passato. Abbiamo avuto due sconfitte, diverse, in Champions. Una contro il City giocando 80 minuti in 10, mentre ad Eindovhen non è stata una buona partita. Dobbiamo sempre cercare di migliorare sapendo i nostri pregi e difetti. Domani il Benfica, come noi, vuole fare punti.”