CAPACCIO PAESTUM. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania - sezione di Salerno, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal Comune di Capaccio Paestum contro il Consorzio di Bonifica di Paestum, in merito alla controversia sui contributi di bonifica extragricoli, relativi agli anni dal 2008 al 2024, di cui l'ente di bonifica aveva reclamato il pagamento.

Al centro della vicenda, una proposta transattiva avanzata dal Comune nel dicembre 2024, con cui l’ente riconosceva un debito di oltre 3 milioni e 300mila euro, chiedendo una rateizzazione in 19 anni. Il Consorzio di Bonifica aveva accolto la proposta, ma riducendo la dilazione a 15 anni, salvo poi revocare successivamente l’accordo, nell'aprile 2025, disponendo il recupero coattivo dell’intera somma, pari a oltre 5 milioni e 700mila euro. 

Il Comune, difeso dall'avv. Raffaele Carpinelli, ha quindi impugnato la revoca davanti al TAR, sostenendo che il Consorzio avrebbe dovuto avviare un contraddittorio e concedere un termine prima di annullare l’intesa. Ma i giudici amministrativi hanno stabilito che non si tratta di una questione di propria competenza. Secondo la sentenza, infatti, la diatriba riguarda diritti patrimoniali e rapporti di natura privatistica, non l’esercizio di un potere autoritativo da parte del Consorzio, rappresentato dall'avv. Antonio Cardaropoli. Di conseguenza, la competenza spetta al giudice ordinario e non a quello amministrativo.

Il TAR ha quindi dichiarato il ricorso inammissibile, condannando il Comune di Capaccio Paestum anche al pagamento delle spese legali, pari a mille euro, e lasciando alle parti la possibilità di riproporre la causa davanti al giudice civile. Una decisione che apre ora un nuovo fronte giudiziario e che potrebbe avere importanti ripercussioni sui conti dell’ente comunale.