Sport
Il cilentano Angelo D'Angelo in serie B con l'Avellino
Marco Rizzo
06 maggio 2013 21:36
Eye
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ASCEA. Una doppia festa sportiva, in due giorni, per Ascea. Oggi è il turno del ciclismo, con l’arrivo della terza tappa del Giro d’Italia, approdato sul lungomare della frazione Marina. Ieri è stata la volta del calcio e di una promozione da festeggiare. Quella di Angelo D’Angelo (nella foto). Il 27enne centrocampista rappresenterà l’anno prossimo il Cilento in serie B dopo la salita di categoria con l’Avellino, da ieri matematicamente ritornato in cadetteria dopo la vittoria a Catanzaro. D’Angelo è il capitano degli irpini, e soprattutto è l’unico superstite della nuova società che nel 2009 è ripartita dalle ceneri del fallimento della blasonata formazione biancoverde, costretta a risalire la china dalla serie D. Proprio nell’autunno di quell’anno D’Angelo, che veniva da due ottime stagioni di rilancio a pochi passi da casa, a Vallo della Lucania, con la Gelbison per la prima volta in serie D sotto la gestione di Emilio Longo e dopo un girovagare che l’aveva visto anche esordire in serie C1 con la Spal e per tre anni tra le fila della Reno Centese sempre nella massima serie dilettantistica, approdò dalle parti del “Partenio – Lombardi”, pescato dall’Avellino nella lista degli svincolati. Grande lavoro a metà campo, con un ottimo fiuto del gol e tanta voglia e grinta da mettere sul prato verde. D’Angelo ci mette poco ad entrare nel cuore dei tifosi biancoverdi e diviene adesso l’uomo simbolo della rinascita dell’Avellino, con il traguardo delle cento presenze già tagliato, con l’omaggio dei supporters e soprattutto con la scalata arrivata attraverso due ripescaggi, dalla serie D alla Seconda Divisione e poi in Prima Divisione prima di questo meritato suggello sul campo, chiudendo al primo posto il girone B e dove il numero 8, chiamato dai tifosi “Il Gladiatore” ha guidato l’assalto alla cadetteria, campionato mai disputato finora da Angelo D’Angelo che ora comanda da vero capitano la festa degli irpini guidati in panchina da un altro originario della provincia di Salerno, l’allenatore di Scafati Massimo Rastelli. 



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