ALTAVILLA. I soci dell’ex Bcc di Altavilla Silentina e Calabritto ricorrono al Tar. Duecento quelli che hanno sottoscritto un documento per chiedere l’annullamento del decreto del Ministero dell’Economia e Finanze del 20 marzo 2013, che sancì la liquidazione coatta dell’istituto di credito, già in amministrazione controllata. Dopo 18 mesi di commissariamento, diversi provvedimenti di Bankitalia a carico dei componenti del Cda e la recente fusione con la Bcc dei Comuni Cilentani, i soci non si rassegnano alla scomparsa della ‘loro’ banca, ed in forma “libera ed autogestita” attraverso una nota stampa, annunciano un’azione legale di massa affinché la cassa rurale altavillese riacquisti la propria autonomia. Sotto accusa anche l’annessione alla consorella dei Comuni Cilentani, che sarebbe avvenuta “senza che i soci fossero interpellati in merito ed informati della propria posizione sociale e del valore delle quote versate all’epoca della sottoscrizione”.