Attualità
Tar: demolire caseificio abusivo nelle Mura
Redazione
29 giugno 2010 08:09
Eye
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Aveva realizzato abusivamente, nel 2004, un caseificio proprio a ridosso delle Mura di Paestum, costituito da un complesso di edifici, con annesso punto vendita al dettaglio dei prodotti, comprensivo di recinto per consentire a clienti e turisti di ammirare il pascolo delle bufale. Ora, a distanza di sei anni, tutto dovrà essere abbattuto a seguito della sentenza pronunciata, pochi giorni fa, dalla II Sezione del Tar di Salerno, che ha rigettato il ricorso dei legali del proprietario della nota masseria sita lungo Via Porta Marina (nella foto), l’imprenditore agricolo V.B. di Capaccio, i quali avevano impugnato e richiesto l’annullamento dell’ordinanza n. 147 del 20.07.2004 emessa e notificata dal Comune di Capaccio, all’epoca guidato dal sindaco Vincenzo Sica. Tale ordinanza del Responsabile del Settore III – Gestione del Territorio Comunale, disponeva l’immediato ripristino dello stato dei luoghi a seguito di opere abusivamente realizzate in area sottoposta a vincolo dalla Soprintendenza Archeologica di Salerno e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Entrambi gli enti, costituitisi in giudizio, sono stati rappresentati in tribunale da legali dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato in Salerno, mentre il Comune di Capaccio è stato difeso dall’avvocato Antonietta Orlando. Il Tar ha dichiarato inammissibile, per carenza originaria d’interesse, il ricorso presentato dal pool di avvocati Maria Annunziata, Francesco Lanocita e Gaetano Paolino, legali difensori dell’imprenditore capaccese V.B., i quali avevano esibito in aula documenti attestanti una richiesta di sanatoria edilizia presentata, all’epoca, all’ente comunale. Dalla sentenza, infatti, è emerso che una parte del compendio delle strutture edili realizzate nell’area (ad ovest dell’antica città di Poseidonia) risultava addirittura incorporata nella cinta muraria di Paestum (intaccata in alcuni punti anche con lavori di rivestimento e piastrellatura), in evidente violazione del vincolo d’inedificabilità disposto dalla legge 220.

I magistrati Luigi Antonio Esposito, Francesco Mele e Paolo Severini del Tar di Salerno, hanno pertanto ordinato che “la sentenza deve essere eseguita dall’autorità amministrativa locale”, ovvero dal Comune di Capaccio Paestum, il quale dovrà così provvedere alla demolizione delle opere abusive della masseria a proprie spese, per poi richiedere il relativo rimborso al proprietario, la cui famiglia, molto conosciuta e rispettata nella Piana del Sele, è da oltre 60 anni impegnata nella filiera lattiero-casearia producendo prodotti biologici di alta qualità, come ricordano le foto esposte nel punto vendita gestito, in questi anni, dai figli. L’azienda di allevamento, che vanta oltre 600 capi, è invece sita ad Altavilla, dove si lavora solo latte di propria produzione. La masseria che dovrà essere abbattuta è stata anche segnalata, in passato, dal Gambero Rosso.

Già nel 2005, al caseificio in questione furono apposti i sigilli a seguito di sopralluoghi ed indagini condotte dai Nas di Salerno in collaborazione con i militari della stazione carabinieri di Capaccio Scalo, sotto la direzione del sostituto procuratore Roberto Penna. Il blitz portò al sequestro dell’intera masseria, il cui valore fu stimato attorno al milione di euro, realizzata abusivamente attraverso la ristrutturazione di un vecchio rudere un tempo adibito a ricovero per gli animali. Il provvedimento fu eseguito dai militari in esecuzione di un decreto emesso dall’autorità giudiziaria. Oltre al proprietario della struttura, furono segnalati anche un funzionario comunale ed un medico veterinario, risultati coinvolti nella vicenda.



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