Attualità
SENZA LAVORO DOPO IL FALLIMENTO
SENZA LAVORO DOPO IL FALLIMENTO
Helenia Paestum: ex dipendente s'incatena al comune
Redazione
02 luglio 2010 07:48
Eye
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CAPACCIO. L’ex dipendente della società Helenia Paestum e rappresentante sindacale della Cgil, Anna Savria (nella foto), attualmente impiegata come autista per la società Capaccio Paestum Servizi Srl, si è incatenata questa mattina sul balcone del municipio di Capaccio Scalo, in Piazza Santini, per protestare per il mancato accordo tra prefettura, Comune di Capaccio e sindacati, sulla stabilizzazione lavorativa degli operai della sciolta società mista, che ogni anno vengono licenziati a giugno per poi essere riassunti nel mese di ottobre. Secondo quando sostiene la Savria, che già ieri aveva occupato per protesta l’ufficio del sindaco, Pasquale Marino, il tavolo aveva fissato al 30 giugno di quest’anno una proroga triennale del contratto per gli ex dipendenti dell’Helenia, non il licenziamento, scattato nonostante un tentativo di accordo tra le parti tenutosi ad inizio maggio. “Cerco rassicurazioni sul mio futuro e su quello degli altri 14 operai che sono rimasti senza lavoro”, ripete la Savria mostrando il lucchetto che fissa le catene, “abbiamo una famiglia e ora non sappiamo come mandarla avanti per quattro mesi. Non mi muoverò da qui fino a quando non parlerò con la prefettura. Non lascerò che vengano calpestati i miei diritti di lavoratrice, sono troppi anni ormai che combatto insieme a tanti colleghi per ottenere la stabilizzazione”.

Poche settimane fa, la Curatela del fallimento della società mista “Helenia Paestum” ha citato dinanzi al Tribunale di Salerno, per l’udienza civile che si terrà il prossimo 14 luglio, ben 28 persone (ovvero tutti i componenti del Cda e del Collegio sindacale) per accertare e dichiarare la loro responsabilità, ognuno per le proprie funzioni nella qualità di amministratori e di sindaci dell’Helenia Paestum, per i seguenti motivi: inosservanza dei doveri a loro imposti dalla legge, per avere espletato l’incarico da ciascuno ricoperto senza la doverosa prudenza e diligenza, e per aver determinato e/o consentito il venir meno dell’integrità del patrimonio sociale, cagionando ingenti danni alla solidità patrimoniale e finanziaria dell’Helenia Paestum, una società mista a capitale pubblico (51%) e privato (49%). La Curatela fallimentare chiede un risarcimento di 516.000 euro e non ha citato in tribunale il Comune di Capaccio, il quale potrebbe essere però chiamato in causa, nel dibattimento, dai componenti dell’Helenia Paestum coinvolti. 



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