Attualità
Capaccio, il baby Serrone approda alla Roma
Alfonso Stile
19 luglio 2010 07:32
Eye
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Una grande festa ieri nella sua Capaccio per salutare gli amici di sempre e i genitori, con lacrimoni di gioia negli occhi e la maglia numero 10 di Francesco Totti, il suo idolo, cucita addosso. Un abbraccio collettivo, gli auguri del sindaco Marino e poi via, bagagli in auto e pallone sotto il braccio, destinazione Trigoria, il centro di allenamento della Roma, che si è assicurata il suo genio in erba battendo la concorrenza di Napoli, Empoli e Fiorentina. È questo il sogno divenuto realtà di Alessandro Serrone (nella foto), classe ’96, promessa del calcio pestano, approdato nella capitale con le stimmate del fuoriclasse: dopo aver incantato gli addetti ai lavori nel settore giovanile del Castello di Cisterna, dove sono esplosi in passato i bomber Antonio Di Natale e Vincenzo Montella, è stato proprio l’ex “aeroplanino”, che quest’anno allenerà i Giovanissimi nazionali della società giallorossa, a volere con sé il giovane talento di Capaccio, protagonista nell’ultima stagione a suon di gol ed assist. “È uno alla Totti, alla Di Bartolomei, alla Conti”: questo il messaggio sussurrato da Montella proprio a Bruno Conti, responsabile tecnico del club capitolino, che ha così voluto vedere all’opera personalmente Alex sui campi di Trigoria: sono bastati appena due giorni per convincerlo a puntare su di lui, l’unico del ‘96 ad essere scelto tra ben 130 ragazzi provenienti da tutta Italia. “Sei forte, ora potrai guardare Totti da vicino, ma devi anche studiare qui”: queste le prime parole che l’ex ala destra, campione del mondo con l’Italia di Bearzot, ha rivolto al gioiellino pestano, un mancino dal sinistro velenoso e il baricentro basso che ne esalta il dribbling.

La notizia ha fatto subito il giro del Cilento: erano anni che un giovane locale non riusciva ad illuminare, con simili prospettive, osservatori di squadre blasonate. Nato l’8 marzo (quel giorno nella clinica Salus di Battipaglia vennero alla luce 9 femmine e 1 maschio, lui) Alessandro sembra così essere un predestinato: ha giocato la sua prima partita di calcio a 6 anni, segnando 9 gol tutti in una volta. Passata la trafila delle scuole calcio locali Herajon, Poseidon e Fox Paestum, approda al Baiano, dove affina le sue doti sotto la sferza di mister Antonio Peluso, il più emozionato di tutti, che non esita a ripetere: “Vedrete, un giorno giocherà in serie A”. Papà Luigi, dopo essersi sorbito 200 km al giorno per portarlo agli allenamenti a Cisterna, commosso spera che Alex possa ripercorrere la carriera dei concittadini Enzo Romano e Angelo Alessio, ultimi capaccesi a calcare i campi della massima serie.



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