AGROPOLI. Errori pesanti e banali, cerchiati con il rosso da Egidio Pirozzi, evidenziati anche con parole poco dolci. L’Agropoli ha provato ad opporsi alla corazzata Savoia, finendo schiacciata alla pari delle altre squadre che finora hanno incrociato i torresi di Vincenzo Feola. Nell’impianto di tritatura sono incappati anche i delfini. Quarantacinque minuti di prova da grande sono bastati agli oplontini, con i biancazzurri rimandati e costretti gioco forza, oggi, a doversi accontentare di un ruolo da comprimaria, in lotta con le altre per la conquista della piazza d’onore. Nell’1-3 conclusivo decisivi i black-out manifestati nei frangenti clou, quelli dei gol di Meloni e dell’ex Carotenuto ma anche le difficoltà palesate dalla retroguardia, sugli esterni soprattutto. In tutto questo, il sogno Lega Pro, il raggiungimento dell’obiettivo stagionale, subisce una brusca frenata. Crollano l’imbattibilità stagionale ed interna. Ora il pensiero sembra volgere già al mercato. Eppure dopo sole cinque giornate e vedendo la rosa allestita, data alla vigilia come seconda soltanto allo stesso Savoia, ci s’aspettava di più da questo Agropoli. Un po’ lo stesso scenario della passata stagione. Andare avanti e lavorare, sarà questo il diktat di Egidio Pirozzi che non può accontentarsi di guidare i delfini così come si ritrovano, confinati a metà classifica. Domenica urge la riscossa e il calendario viene in soccorso dei biancazzurri. Si va a Pomigliano, un po’ la stessa scena vissuta due settimane fa a Rende. Si giocherà in casa dell’ultima in classifica, zero punti dopo cinque giornate con l’aria di crisi e di contestazione che si respira dalle parti del “Gobbato” dove sono apparse scritte contro l’allenatore Biagio Seno e la società, invitati ad andare via.