AGROPOLI. Servirà guardarsi in faccia e chiarire fino in fondo quali sono gli obiettivi. La svolta, con Egidio Pirozzi in panchina, è rimasta soltanto nelle intenzioni, perché nei risultati il piatto piange. Tre punti su nove acquisiti, due sconfitte di fila che bruciano, dal sapore diverso ma entrambe figlie di errori grossolani e non da compagine esperta e formata da calciatori di un certo livello, in difesa, citando soltanto Panini e Scognamiglio. L’Agropoli naufraga in casa dell’ultima in classifica, il Pomigliano, e con un ko che fa scivolare nei bassifondi anche ogni speranza. Così non si va da nessuna parte, a ripeterlo è la stessa società che aveva individuato in Mario Pietropinto la causa di una partenza con il freno a mano tirato, seppure ancora imbattuti. I delfini gettano a mare la partita, rimontata dopo lo choc iniziale e poi buttata via, dando spago alla voglia di rimonta dei granata locali e alla fuoriuscita di evidenti limiti soprattutto caratteriali. Sei gol in due gare, difesa divenuta colabrodo, nonostante l’evento del giorno, le reti in contemporanea dei bomber Palumbo e Tarallo. Non sono bastate, come non basta adesso il silenzio stampa dove trincerare amarezze e delusioni. L’Agropoli avrà a disposizione questi giorni per rifarsi, per rispondere. La classifica è deficitaria, otto punti, ed oggi ci sarà tanto da parlare e chiarire negli stanzoni del “Guariglia”.