AGROPOLI. Hanno raccolto testimonianze e visionato immagini, i carabinieri della Compagnia di Agropoli, agli ordini del capitano Giulio Presutti prima di avviare l’indagine che ha condotto ad individuare i tifosi biancazzurri che al 32’ del secondo tempo hanno invaso il terreno di gioco del “Guariglia” per contestare duramente la squadra appena dopo il secondo gol dell’Akragas. Sarebbero cinque i responsabili dell’invasione, che una volta identificati saranno destinatari di un provvedimento Daspo, che vieterà loro l’ingresso negli impianti sportivi per assistere a partite e manifestazioni. Momenti di tensione, vissuti durante il match, con la sospensione della partita per qualche minuto prima che ritornasse la calma. La protesta dei tifosi è proseguita poi all’esterno dello stadio, dove, in modo comunque pacifico i supporters dei delfini hanno intonato cori contro i calciatori, ritenuti non degni di vestire la maglia dell’Agropoli. Da qui la singolare forma di contestazione. Ai giocatori è stato chiesto di togliere le divise sociali, con quest’ultimi che hanno rispettato il volere della tifoseria. La società, in un comunicato stampa, ha inoltre inteso smentire la presunta aggressione subita da calciatori e dirigenti. Tutto è avvenuto con un confronto animato e pieno di rabbia, ma nessuno dei tifosi presenti ha colpito tesserati dell’Agropoli, in piena crisi di nervi. S’attendono novità anche sul fronte tecnico, con il cambio in panchina che non ha prodotto alcun risultato positivo. Tre sconfitte consecutive in quatto gare per Egidio Pirozzi, gruppo e spogliatoio spaccati ed ambiente in fibrillazione.