Sport
NAPOLI, pochi abbonamenti vuol dire poco entusiasmo
Mimmo Stile
04 settembre 2010 16:00
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"Il Napoli ha concluso il mercato migliorando la sua rosa..". All'unisono le parole di Bigon e Fassone nelle dichiarazioni rilasciate a turno in conferenza stampa, per commentare gli arrivi e le partenze del calciomercato estivo appena chiuso. Ma in realtà a noi tifosi sembrerebbe proprio il contrario, tant'è che fino ad oggi la SSC Napoli s.p.a., ha venduto soltanto 10.000 abbonamenti. Lo scetticismo dei tifosi si mescola con quella delusione dovuta a più fattori: primo, per la cessione di Quagliarella; secondo, per le troppe partenze "illustri", ed infine per i ricambi non ancora soddisfacenti o addirittura assenti. Approfondiamo nei particolari questa analisi per cercare di capire se poi è stato davvero cosi' conveniente che la società abbia applicato queste riforme per la rosa da affidare a Mazzarri.

Addio a Quagliarella.

Siamo tutti consapevoli che l'attaccante stabiese ha preferito cambiare casacca per degli introiti maggiori (diritti d'immagine, sponsor ed ingaggio più elevato), e non per quello che ci hanno detto Mazzarri e De Laurentiis, o per quello che ci vuol far credere ancora adesso il suo procuratore. Il ruolo della "prima donna" nel calcio moderno è completamente sparito, e la prova eclatante, almeno quest'anno, ce l'hanno data Vicente Del Bosque con Fernando Torres, ai mondiali appena conclusi, o più recentemente Josep Guardiola con Zlatan Ibrahimovic, che ha permesso la sua (s)vendita al Milan di Berlusconi. La regola è soltanto una per gli attaccanti: se non segni sei fuori. Punto. Quagliarella non ha segnato come ci aspettavamo, o forse chi lo portò a Napoli non sapeva che il suo record stagionale è stato sempre e solo di tredici reti, ai tempi dell'Udinese di Marino. L'anno scorso col Napoli le reti sono scese ad undici, e non infieriamo col dire contro chi le abbia fatte. Prima punta o seconda punta?? Nessuno ancora ci ha capito nulla, fatto sta che adesso a Torino anche Del Neri sta trovando problemi sulla sua collocazione (e con la tifoseria), spostandolo prima a destra, poi a sinistra. Ma ritornando alla partenza di Quagliarella, De Laurentiis ha fatto davvero un grandissimo errore nel lasciarlo partire: si è vero, al suo posto è arrivato Cavani, che nel Palermo però faceva da spalla a Miccoli. Cavani non è una vera e propria prima punta, ma all'occorrenza si sacrifica per la tattica che gl'impone l'allenatore, ovvero quello che più o meno faceva Quagliarella. Quindi Cavani e Quagliarella fanno lo stesso lavoro, ed avrebbero potuto benissimo avvicendarsi (anche spesso) con Mazzarri, viste le competizioni che dovrà affrontare il Napoli quest'anno. Invece no, ed hanno deciso che poteva essere tranquillamente ceduto anche ad una diretta concorrente di tutte e tre le competizioni, ripiegando poi su Lucarelli, una vecchia gloria di Mazzarri, che però ha tutta la voglia di mettersi in discussione anche a 34 anni, e che l'anno scorso con il Livorno ha segnato 10 reti. Chi ci ha guadagnato in tutto questo? Sicuramente la società che cedendo Denis, Hoffer e Quagliarella ed acquistando Cavani, Lucarelli e Dumitru, ha risparmiato sicuramente sugli ingaggi da pagare per poi percepire, a fine campionato, anche una notevole plusvalenza, indebolendo per il momento (si spera davvero di no) il pacchetto d'attacco di Mazzarri. In poche parole, né Bigon e né Fassone, ci abbindoleranno mai sulla “favoletta” della squadra migliorata, almeno per quanto riguarda l’attacco.

Partenze illustri.

Se Cigarini va al Siviglia e viene convocato in Nazionale, un perché ci deve pur essere. Il Napoli credeva molto in lui, Mazzarri no. E se a Mazzarri date carta bianca su chi deve restare e chi deve partire, il gioco è fatto. Al tecnico Cigarini non serviva nel suo schieramento, meglio un incontrista come Yebda. Ah davvero....e chi è? Un centrocampista di spessore quasi regalato dal Benfica… e come mai una squadra come il Benfica propone al Napoli un centrocampista nazionale algerino, che era stato mandato in prestito in Inghilterra già l’anno prima e non consecutivamente riscattato? C’è da dire però che non potremmo ancora pronunciarci perché nessuno di noi l’ha visto giocare e, se Yebda è davvero forte come dicono, meglio aspettare nell’emanare sentenze, e lo stesso deve valere per  “el principito” Sosa, regalato al Napoli per soli 2 milioni di euro perché non giocava. Beh, neanche Datolo giocava, e di certo non l’abbiamo regalato per 2 mln di euro. Chissà se queste altre due scommesse pagheranno, o se a pagare sarà ancora la nostra infinita pazienza quando noteremo sempre le solite carenze che puntualmente non vengono mai colmate adeguatamente dai direttori sportivi di turno. Noi, ovviamente, ci auguriamo di no.

Ma i ricambi?

Bigon è stato davvero abile nel “potare” una rosa davvero troppo ampia, fatta per lo più da esuberi difficilmente collocabili. Le partenze di Dalla Bona, Pià e di Amodio, sono gli esempi più brillanti. Le rescissioni consensuali di Navarro, Zalayeta e di De Zerbi, veri e propri colpi di genio. Ma c’è solo un punto che tutt’ora non ci riusciamo a spiegare: ceduti Rinaudo e Contini, acquistato Cribari…. Ora, che entrambi i due ex difensori azzurri non avessero un buon rapporto con Mazzarri, era noto da molto, ma cederli entrambi per far arrivare il difensore con il rendimento più basso della serie A, per giunta ancora di piede destro, proprio non ci è piaciuto. Potevamo chiudere un occhio se fosse arrivato un giovane dalla B che non costasse molto, pronto a sfondare nel calcio che conta, o magari uno di quei nomi meno graditi che si sono fatti per tutta l’estate (Britos o Mantovani), ma prendere Cribari a 30 minuti dalla fine del mercato, col benestare di Mazzarri poi, ci lascia a alquanto perplessi e sbigottiti. Sul sito dei tifosi biancocelesti, dopo le tantissime offese ed ingiurie che si è beccato Lotito dall’inizio di questa sua avventura (per Macheda, Pandev, Kolarov, ecc.ecc.), sono arrivate numerosissime mail di ovazione per “il pacco Cribari” rifilato al Napoli. A Bigon, Ruiz non andava bene perché costava ben 8 milioni di euro. Cribari invece si, era in saldi a 500mila euro. Credetemi, questa mossa di mercato resterà negli almanacchi della storia del Napoli, ne sono sicuro, e se pensate a come si sono rafforzate in attacco le nostre rivali alla zona Champions, questa mossa Cribari fa venire proprio i brividi! Una considerazione la voglio aggiungere: farsi soffiare Salvatore Bocchetti dai russi del Rubin Kazan, a mio parere, vuol dire davvero non voler investire nei giovani italiani. Troppi 11 milioni per un giovane difensore mancino? Forse, ma pensate che Cigarini ce ne costò dodici……

MimmoStile per stiletv.it

 



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