Attualità
EX FORESTALE RINVIATA A GIUDIZIO
EX FORESTALE RINVIATA A GIUDIZIO
Millantò amicizia con magistrato: nuovo processo per Marta Santoro
Alfonso Stile
28 gennaio 2014 14:41
Eye
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CAPACCIO. Millantò amicizia con magistrato della Procura di Salerno. Rinvio a giudizio per l’ex comandante della Forestale di Foce Sele, Marta Santoro (nella foto), che dovrà ora sostenere un nuovo processo, davanti al giudice monocratico Carlo Bordani della quarta sezione penale presso il Tribunale di Napoli: prima udienza fissata per il 5 giugno 2014. L'accusa è di millantato credito, reato che prevede da 1 a 5 anni di reclusione,  aumentabile se il colpevole pone in essere una delle condotte indicate dalla norma con il pretesto di dover "comprare" il favore di un pubblico ufficiale o impiegato, o di doverlo remunerare. Dopo due rinvii, infatti, si è tenuta ieri, innanzi alla 29esima sezione penale del Tribunale di Napoli, l’udienza preliminare inerente il procedimento penale a carico dell’ex sovrintendente, per la quale il pubblico ministero della Procura di Napoli, Lucia Esposito, aveva appunto chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di millantato credito nei confronti di un magistrato della Procura della Repubblica di Salerno, il dott. Roberto Penna, parte offesa. Il gup Francesco De Falco Giannone, dopo aver ascoltato le parti in causa, si era poi riservato la decisione, depositata stamane in segreteria. Al momento, non risultano costituite parti civili. Il collegio difensivo dell’ex sovrintendente, composto dagli avvocati Antonio Zecca, Antonello Natale ed Angela Nigro.
Accolte dunque le tesi del pm Esposito (che ha ereditato il fascicolo trasmesso dalla Procura di Salerno per incompatibilità), secondo cui l’ex sovrintendente Santoro avrebbe millantato di avere influenza su magistrati e cancellieri della Procura salernitana per ‘sistemare’ noie giudiziarie relative ad illeciti edilizi, evitando controlli. Amicizie millantante, e di qui la richiesta di rinvio a giudizio, presumibilmente per aumentare l’incisività di quell’attività di concussione, esercitata in abuso d’ufficio, che vede imputata la Santoro in un altro processo parallelo in corso presso il Tribunale di Salerno: reati per il quale il pm Maurizio Cardea della procura di Salerno ha chiesto una condanna a 9 anni.



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