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sul 14 febbraio
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Allarme San Valentino, video con capaccese Marco Beyene spopola sul web
Redazione
18 febbraio 2014 14:46
Eye
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CAPACCIO. Un video postato su Youtube quasi per gioco, finisce con lo spopolare sul web il giorno della festa degli innamorati e non solo, superando addirittura le 650mila visualizzazioni. Protagonisti del filmato, interamente girato con una telecamera amatoriale, tre studenti universitari: due romani (Claudio Colica e Laura D’Amore) e uno di Capaccio, il 26enne Marco Beyene (nella foto a destra). Il video, dal titolo “Allarme San Valentino”, si è guadagnato anche l’attenzione della stampa nazionale, tra cui un articolo sul “Fatto quotidiano”, e di Frank Matano, inviato del programma Le Iene, che postando il video anche sul suo profilo Fb ha contribuito ad incrementarne la diffusione. Comica la trama, basata sul dialogo tra due fidanzati che si ritrovano a cena il 14 febbraio: ad un certo punto arriva una cameriera prosperosa che innesca, in lei, surreali retrospettive sentimentali e sessuali che finiscono con l’accusare lui praticamente di tutte le deduzioni e concezioni generatesi nella mente della ragazza, che in maniera vittimistica finisce con il mortificarlo incassando finanche la solidarietà della stessa cameriera! Ed è qui che scatta “l’allarme” negli uomini, con un singolare invito finale: quello di “#diventa frocio”. “Volevamo in qualche modo immortalare la nostra visione del giorno di San Valentino ironizzando sui discorsi tipici tra fidanzati  - spiega Marco a StileTV - una sorta di interpretazione comica del 14 febbraio e sui legami di coppia, con una provocazione finale; preciso che siamo tutti eterosessuali ma che non nutriamo alcun tipo di discriminazione”. Marco, studente al secondo anno di Scienze della Comunicazione alla “Sapienza”, conduce insieme ai due amici del video, anche un seguitissimo programma sull’emittente “RadioSapienza” dell’ateneo capitolino. Di origine italo-etiope, nel marzo del 2009 Marco Beyene, allora studente dell’Orientale di Napoli, fu vittima di un’aggressione a sfondo razziale dai cosiddetti “skinhead”, che suscitò molto clamore sui media nazionali, tanto che l’allora governatore della Campania, Antonio Bassolino, si recò personalmente presso la sua abitazione, a Capaccio Scalo, per rassicurarsi delle sue condizioni e porgergli le scuse della città partenopea.



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