CAPACCIO. Dissequestrata la terrazza panoramica dell’hotel ristorante “Mandetta”, in località Torre di Mare a Capaccio, ed assolte perché il fatto non sussiste due proprietarie della struttura, Rita Mandetta e sua madre Vincenza Marone, accusate di deturpamento ambientale e di aver realizzato, in concorso, lavori illeciti in area vincolata senza le necessarie autorizzazioni. Il pm aveva chiesto, per entrambe, la pena ad un anno con sanzione pecuniaria di 600 euro. Ad apporre i sigilli alla struttura, nel marzo del 2006, fu la polizia municipale, che contestò la realizzazione abusiva di pavimentazione, fioriere e gradini per complessivi 150 mq. Nel dispositivo di sentenza, il giudice Stefano Berni Canani della Terza sezione penale del Tribunale di Salerno ha ordinato l’immediata rimozione dei sigilli, eseguita ieri dai caschi bianchi di Capaccio coordinati dall’isp. Natale Carotenuto. Contestualmente, il giudice ha dichiarato il non luogo a procedere in merito al reato di occupazione illegittima di suolo demaniale marittimo di 5.023 mq ove è stato realizzato l’hotel Mandetta, essendosi il reato estinto per prescrizione. Condanna invece a 6 mesi (pena sospesa) con sanzione di 600 euro ad entrambe le titolari per aver violato i sigilli della polizia municipale due mesi dopo l’apposizione. Ma da oggi, dopo 8 anni di carte bollate e nastri bicolore, Rita e sua madre potranno finalmente affacciarsi da quella splendida terrazza sul mare, che abusiva non era, con vista proprio sulla spiaggia dove avvenne lo Sbarco Alleato, assaporando appieno quel senso di “liberazione” che la storica location trasmette. E allungando lo sguardo, all’alba, potranno scorgere Pinuccio Mandetta, capostipite della famiglia, pescare a bordo della sua barca il buon pesce fresco che viene servito nell’albergo, come fa con sacrificio e passione insieme ai suoi figli da 50 anni, tutti i giorni, alle 5 del mattino.