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NOTA DEI CONSIGLIERI CETTA-PAGANO-TARALLO
NOTA DEI CONSIGLIERI CETTA-PAGANO-TARALLO
Capaccio, gruppo Pd: "Amministrazione ormai logora e prigioniera delle sue illusioni"
Comunicato Stampa
26 agosto 2014 08:21
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota politica diffusa dal gruppo consiliare di opposizione del Pd di Capaccio Paestum, ca firma dei consiglieri comunali Pasquale Cetta, Nino Pagano e Franco Tarallo (nella foto):

"Le recenti dichiarazioni del Sindaco in merito alla definitiva scelta civica come alla sua esplicita e formale rinuncia a riconfermare il tesseramento col Partito Democratico, delineano ormai un quadro chiaro della condizione di crisi identitaria sua e dell’attuale maggioranza amministrativa. Pur di manifestare a tutti i costi una qualche plausibile visione strategica e per giustificare una sedicente attività amministrativa credibile, è capace di utilizzare qualsiasi stratagemma. Siamo abituati ormai agli editti e alle facili promesse, poi puntualmente disattese. Ogni qualvolta il Sindaco manifesta la propria debolezza, non esita a richiamare il consenso elettorale di due anni fa, pur sapendo benissimo che quei risultati sono stati ampiamente smentiti dai recenti esiti delle elezioni europee e referendari locali. È evidente che il Sindaco non è nelle condizioni di rinnovare la tessera del PD o di qualsiasi altro partito politico, dato i numerosi fallimenti ottenuti in oltre due anni di attività ovvero di inattività amministrativa.
O più probabilmente, per l’imbarazzo nel gestire i rapporti interni alla sua maggioranza che coincidono con le differenti aspettative per le imminenti elezioni regionali, in occasione delle quali pure dovranno restituire alla politica quanto promesso fino ad oggi, sia lui che molti altri consiglieri di maggioranza, nonostante le idee politiche diverse e spesso opposte, tali da riuscire a coprire l’intero arco costituzionale. Il Sindaco e la sua maggioranza farebbero bene a convincersi che non sono nella condizione di rivendicare alcuna azione “politica”, bensì più correttamente solo quella amministrativa, di cui comunque dovranno dare conto a fine mandato. La scelta civica spesso non coincide col “civismo” dell’attività amministrativa, bensì col “qualunquismo”. Quanto affermato ancora una volta dal Sindaco riflette una scelta precisa e inequivoca, che in ogni caso non può arrogarsi il diritto di esercitare ruoli o occupare spazi che di certo sono quelli della politica e dei partiti politici. Se ne faccia una ragione.
È una posizione comoda e spesso conveniente, utile forse solo a chi ritiene di non dovere dare conto a nessuno della propria condotta, se non esclusivamente a quei cittadini e radicati gruppi familiari, che nel nostro comune da anni alimentano il consenso amministrativo (non politico, certamente). A parte questo, tutto il resto è noia: rapporti personali, esasperato clientelismo esercitato sistematicamente e con sempre maggiore assiduità, enunciazioni da regime decadente, cose promesse e poi sistematicamente quasi sempre disattese, almeno fino ad oggi. Tutto è lasciato all’improvvisazione, tranne la preoccupazione di assicurarsi consenso all’interno della maggioranza, presumibilmente senza disdegnare una qualunque promessa, poi sempre da vedere se potrà essere mantenuta.
A proposito di equilibri interni, siamo tutti in attesa di vedere la proposta del nuovo Puc e poi chissà se vedremo anche le dimissioni preannunciate dal vicesindaco Nicola Ragni, né più né meno come la preannunciata delibera di Giunta per le dichiarazioni del Senatore Gaetano Fasolino sui presunti interessi malavitosi che da tempo sarebbero presenti anche sul nostro territorio. Sarà perché attendibile il pensiero manifestato recentemente dal vicesindaco e soprattutto le sue rassicurazioni in proposito, ma sta di fatto che anche quest’anno non abbiamo avuto il servizio della Polizia di Stato nel periodo estivo.
Sarà magari per questa condivisa serenità dell’attuale maggioranza, ma in molti si chiedono se tale circostanza rinnovata anche per questa estate, è da attribuire al fatto che non si ritiene necessaria la presenza di una pattuglia della PS a supporto delle altre forze dell’ordine, oppure perché inconsapevolmente è forse più conveniente a non si sa chi o a quale oscura ragione. Sta di fatto ancora, che mentre fino ad ieri era giudicata insufficiente l’attività dei Carabinieri e dei Vigili, oggi neanche si parla più di sicurezza dei cittadini e del territorio, almeno nel periodo estivo, tanto i malavitosi ci sono sempre stati come ha affermato recentemente lo stesso vicesindaco.
In pratica tutto quanto accaduto, lascia immaginare che questa amministrazione allegoricamente è un pò come una banda musicale che cambia continuamente spartito musicale a giudizio di soli tre o quattro suonatori, mentre tutto gli altri sono felici di suonare i piattini per accompagnare, con la convinzione di essere lo stesso bravi esecutori a cui prima o poi forse sarà consentito anche di suonare degli strumenti veri!!! Che il Sindaco abbia finalmente e definitivamente spiegato da che parte intende stare e soprattutto quale “musica” intende suonare, è sicuramente un atto dovuto atteso da tanto e di ciò gliene siamo tutti grati. Visto le sue dichiarazioni, buona norma e logica vorrebbero che per coerenza si dimettesse anche da responsabile regionale del PD, in quanto rappresenta oggi una posizione assolutamente incompatibile, incoerente e inconciliabile.
A questo punto sarebbe il momento che gli altri consiglieri di maggioranza spiegassero ai cittadini le proprie posizioni politiche, visto che l’ambiguità dei diversi ruoli e condotte risulta oramai evidente: il gioco delle “tre carte” lo conoscono tutti, l’unica attenzione resta solo quella di capire chi siano i “pali”. La promessa che da settembre assisteremo ai fuochi d’artificio della maggioranza, questa volta non sorprende, non appassiona né aiuta più nessuno e meno che mai i cittadini Capaccesi. A partire da settembre aspetteremo con ansia non solo che si concretizzino le promesse del Sindaco ma anche i risultati dell’avv. Rosario Catarozzi che, nonostante il ruolo da funzionario “tutto fare” e le tante deleghe ricevute, continua freneticamente la sua azione di reclutamento politico all’interno del PD, quasi a lasciare intendere da tempo grandi manovre per un “assalto al fortino”, che ancora non si sa dove e quando dovrebbe avvenire.
Aspettiamo di conoscere i motivi delle sue recenti dimissioni e delle tante assunzioni “macinate” nelle sue funzioni di amministratore della società comunale, ma soprattutto i motivi della sua partecipazione alla prima conferenza di servizi per la realizzazione della centrale a biomasse tenutasi a Napoli, nonostante il mistero che ancora regna incontrastato sul fatto che tutti ne fossero disinformati, meno che lui in qualità di componente dell’ufficio del Sindaco. Considerato il particolare momento che stiamo vivendo a Capaccio, si rende quanto mai opportuno e necessario attivare un “audit civico”, affinché rappresentanti dei cittadini possano realmente vigilare sul corretto funzionamento dei servizi pubblici e più in generale sugli atti e sull’attività tanto sfoderata dal Sindaco.
Basterebbe solo maggiore trasparenza e partecipazione, a partire dalle risposte scritte alle tante interrogazioni presentate e fino ad oggi mai date. Ma come si fa ad immaginare tutto questo, se ad oggi il Sindaco per precisa scelta, a parte forse i consiglieri di maggioranza, di sicuro non ha mai coinvolto i cittadini, né le associazioni e gli stessi partiti politici nel programma di formazione del nuovo PUC. Anche questo argomento purtroppo è stato sempre trattato più come una “occupazione di gruppo” o preliminare “conciliazione di diverse aspettative”, che come opportunità di confronto civile e di crescita “civica”, appunto! Senza ombra di dubbio, è sconcertante il camaleontico tentativo di propinare impegni e promesse. Anche il nostalgico richiamo a liste inesistenti e il continuo cambiamento di “spartiti musicali” non serve a tenere insieme una banda musicale dove probabilmente sono in pochi a suonare e tanti ad accompagnare. I proclami sono forse utili per garantirsi solo all’occorrenza qualche rapporto politico qua e là, ma non bastano a nascondere i pessimi risultati raggiunti in questi anni, come la perdita del Giudice di Pace e del Piano di Zona S7 passato a Roccadaspide.
Allora, il Sindaco perché non racconta ai cittadini delle tante manifestazioni organizzate solo ed esclusivamente a Paestum con grave danno ai commercianti delle altre zone, oppure quanto ci costa il suo ufficio, i tanti convenzionati, il servizio di raccolta differenziata in rapporto appunto a quello che spendono altri comuni, il servizio di navetta che avrebbe un senso in estate ma non si capisce a cosa serva per il resto dell’anno visto che gli automezzi impegnati sono il più delle volte sempre vuoti. Degli incarichi tecnici e appalti pubblici puntualmente e incomprensibilmente affidati per la maggior parte a soggetti esterni con grave danno per le imprese locali, altro che “operazione chirurgica” al bilancio. Per non parlare poi di quel milione di euro da spendere per un banale marciapiede e non invece per programmare interventi di recupero e riqualificazione di tutta l’area della 220 in modo da potersi garantire ulteriori finanziamenti e condizioni di maggiore tranquillità per i residenti. Come gruppo di Consiglieri di opposizione e come circolo cittadino del PD, anche su questo chiederemo conto, visto che le ragioni e il titolo del finanziamento sono del tutto vincolati allo studio per la definizione di interventi di recupero e della riqualificazione complessiva dell’intera area sottoposta a vincolo.
In attesa delle dimissioni da responsabile regionale del PD, come circolo cittadino al momento diciamo ancora grazie per il chiarimento sulla riconfermata civicità del Sindaco, con la speranza che possano fare altrettanto gli altri consiglieri di maggioranza, fosse altro per dimostrare che ancora esistono".



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