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Bilanci, emergenza idrica e stop alla mozzarella
Redazione
12 novembre 2010 10:17
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Emergenza idrica in tutta la provincia di Salerno: la mancanza d’acqua ha messo in crisi non solo abitazioni private, scuole ed ospedali nei 15 comuni colpiti, ma anche i caseifici del Salernitano. È questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti ,che ha sottolineato la necessità che venga garantita la disponibilità idrica attraverso il ripristino dei collegamenti o delle cisterne per evitare ulteriori peggioramenti. Inoltre, è stato chiesto lo stop della produzione della mozzarella nelle aziende prive di pozzi o riserve idriche proprie: i tecnici hanno approntato un piano d’intervento per il quale servirebbe 1 milione di euro.

A Capaccio, il Centro Operativo Comunale (Coc), istituito preso il Comune di Capaccio Paestum, ha fatto una prima stima dei danni, che ammonterebbero a circa 5 milioni di euro. Ieri, il sindaco, Pasquale Marino, ha inviato un avviso pubblico agli impreditori alluvionati per far pervenire, entro 5 giorni, le relative documentazioni delle colture distrutte dall’alluvione, alle serre devastate e alla perdita di capi di bestiame. L’ex presidente del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana, Franco Consalvo, auspica che “il comparto zootecnico non venga dimenticato”.

Complessivamente, il Sele, la Solofrana e il Tanagro hanno sommerso circa 5.000 ettari di terreno: nella Piana del Sele, sono andate perdute intere colture di cicorie, fragole, basilico, cipolle, ravanelli, rucola, cavoli, insalate, spinaci e finocchi. “Si tratta di un territorio leader in Europa per questo tipo di produzioni – si legge in una nota della Coldiretti - in grande difficoltà anche l’olivicoltura proprio nel momento cruciale della raccolta. Nel Vallo di Diano, sono stati distrutti campi di erba medica ed altre foraggere destinate all’alimentazione degli animali, che rischiano di rimanere senza scorte, distrutte e bagnate nei fienili. Coldiretti è impegnata nell’assistenza alle imprese e sottolinea la necessità che la Regione Campania, superando i vincoli del Patto di stabilità, sblocchi i fondi previsti in Bilancio per la manutenzione e l’esercizio delle opere e degli impianti gestiti dai Consorzi di bonifica. La disponibilità di tali risorse risulterebbe fondamentale per garantire, in questi frangenti climatici, la difesa idraulica della maggior parte del territorio regionale caratterizzato da una diffusa fragilità idrogeologica e per tale motivo salvaguardato dalla presenza delle opere pubbliche di bonifica”.

Nel Vallo di Diano, l’esondazione del Tanagro ha colpito 20 allevamenti zootecnici, dove molti animali, tra bufale e mucche, sono stati salvati, mentre sono annegate circa 600 pecore.



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