Quando si parte il gioco de la zara,
colui che perde si riman dolente,
repetendo le volte, e tristo impara;
Dante Alighieri - Divina Commedia Purgatorio Canto VI
Inizia cosi il VI canto del Purgatorio con la descrizione del gioco della zara, un gioco d’azzardo ai dadi, frequente nelle piazze e nelle osterie delle città medievali. Il gioco d’azzardo ha quindi origini antichissime, è connaturato all’uomo, ma oggi è diventato una vera e propria dipendenza. Ad essere colpiti sono soprattutto maschi, disoccupati e persone con un basso livello di istruzione. Cresce anche tra gli adolescenti la “febbre del gioco”. Quando, però, si può parlare di dipendenza? Un giocatore dipendente è una persona in cui l’impulso per il gioco diviene un bisogno irrefrenabile e incontrollabile, al quale si accompagna una forte tensione emotiva ed una incapacità, parziale o totale, di ricorrere ad un pensiero riflessivo e logico. Il gioco compulsivo è una malattia che può essere arrestata.
Redazione del TG scolastico I.T.E. Vico