CAPACCIO PAESTUM. Riceviamo e pubblichiamo, di seguito, la lettera aperta ai cittadini del consigliere comunale di minoranza, Pasquale Cetta (nella foto).
Come consigliere comunale, ma soprattutto come uomo libero e genitore consapevole, sento il dovere di rivolgermi ai concittadini perché ritengo che il particolare momento amministrativo del nostro comune, abbia raggiunto ormai livelli di insostenibili pratiche e condotte gestionali. La questione della rimozione delle sfere geodetiche, pone interrogativi inquietanti dal momento che la dimostrata incapacità e codardia politica riconducibili alle scelte amministrative attuate, hanno causato e continuano a causare danni irreversibili che si ripercuotono inesorabilmente sulle tasche di tutti i cittadini. Per trent’anni come cittadini Capaccesi, ci troveremo a pagare un mutuo per l’acquisto di strutture infelici, che in un mondo normale non avrebbe nessun senso proporre e sostenere se non per affermare la logica dell’improvvisazione e perversione amministrativa, in dispregio di ogni norma e buonsenso. Già è così! In dispregio di ogni norma, dal momento che le semisfere sono abusive e montate in violazione delle norme che regolano la costruzione di opere edilizie, perché senza indagine geologica e deposito dei calcoli strutturali al Genio Civile. A chi imputare la responsabilità di tali inadempienze? Soprattutto senza la consapevolezza di ciò che prevede la Legge 220. Quella stessa legge che la Soprintendenza applica sistematicamente per negare spesso anche interventi edilizi minimi richiesti dai privati cittadini, ma che per le strutture abusive che mettono ancora oggi a repentaglio la sicurezza, il valore storico e archeologico di un bene patrimonio dell’umanità, hanno espresso parere favorevole. Qual’è stato il ruolo delle Soprintendenze e soprattutto perché i dirigenti provinciali e regionali non sono stati ancora rimossi dai loro incarichi di responsabilità? Nei proclami diffusi da questa maggioranza, per il solo fatto di esprimere un’opinione diversa, è stato persino affermato che il senatore Gaetano Fasolino non avrebbe fatto niente in tutti questi anni, pur sapendo che né lui né nessuno dei cittadini e rappresentanti politici che si sono esposti per questa vicenda, avrebbero mai solo immaginato di attuare uno scempio come questo o come la distruzione di centinaia di metri di dune. Chi paga tutto questo, perché i responsabili non si dimettono, se non altro per ridare dignità ai cittadini Capaccesi. Ma tutto ciò non basta! L’unica cosa di cui si è preoccupata questa maggioranza e il sindaco in prima persona, è stata quella di tentare con ogni mezzo di soffocare qualsiasi tentativo di critica costruttiva come ad esempio in più occasioni è stata ampiamente affermata per la mancata partecipazione dei cittadini alla stesura del nuovo piano urbanistico, per il maldestro tentativo di favorire la realizzazione di un impianto di biomasse con camera di combustione, per una concreta e definitiva riorganizzazione di un ufficio tecnico che tranne probabilmente per pochi tecnici eletti, opprime i cittadini e blocca ogni tentativo di ripresa economica come per il mancato appuntamento col piano casa e non solo, per un maggiore controllo sull’operato dell’ufficio lavori pubblici. Stesso vale per la riorganizzazione dell’area PIP, di cui non solo non si riesce a capire quanto costerà ai cittadini quanto è ben noto a tutti che nessuno oggi né in futuro ne potrà mai beneficiare dal momento che l’area da sempre presenta un alto grado di instabilità. Viene sbandierato il progetto per la piscina e per l’ex macello, quando tanti altri comuni più piccoli del nostro si sono visti finanziare progetti ben più consistenti. Cari concittadini pensate che tutto questo li abbia soddisfatti? Ma quando mai! Ed ecco che sempre nell’area archeologica viene proposta la realizzazione di un marciapiede del costo di circa un milione di euro, sottratto alla possibilità di redigere ulteriori progetti di riqualificazione dell’intera area sottoposta a vincolo e con questi ottenere ulteriori finanziamenti. In tanti ormai si chiedono come mai la nuova passeggiata passa proprio davanti le attività commerciali gestite dai familiari del sindaco. Come mai un sottopasso proposto ora a circa dieci metri dalle mura sembra avere ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza, quando in passato per la proposta di esecuzione ad almeno trecento metri ebbe ad esprimere parere contrario. E cosa dire per la proposta addirittura di una strada all’interno delle mura fortemente voluta dal sindaco e da qualche assessore, per collegare la piazzetta paleocristiana passando, tanto per gradire, di lato alle attività commerciali dei parenti del sindaco e dello stesso assessore al turismo Di Lucia, perennemente silente. Come da sempre accade, il sindaco e la sua maggioranza demagogicamente tentano di imputare la perdita di 400 milioni di euro per l’Expo 2015 ma non dicono quanto sono costate le strutture abusive con un mutuo che dovranno pagare tutti i cittadini, né che probabilmente sarà già pronta qualche società di catering per fare matrimoni e altre manifestazioni a tutto vantaggio di pochi e a danno anche di quegli albergatori che oggi si dichiarano favorevoli alla permanenza delle cupole poste a pochi metri dal tempio di Cerere. E questo senza nemmeno interrogarsi sul futuro del comune e delle tante attività economiche. Cari cittadini soffermatevi sulle foto dell’incontro tenutosi con alcuni albergatori che dichiarano di consegnare le chiavi delle proprie strutture se rimosse le cupole e vi renderete conto che sono presenti in tutto tre o quattro imprenditori. E’ la rimozione delle cupole che danneggia oggi il turismo o è la mancanza di politiche adeguate per la promozione e il sostegno delle tante attività imprenditoriali diffuse sul territorio? Ormai è a tutti noto che l’interesse di questa maggioranza è rivolta alle sole attività commerciali entro le mura della città antica di Paestum. C’è da chiedersi se Mounir Bouchenaki si sia recato di recente a Paestum, o se il massimo del contributo di Nello Talento sia circoscritto semplicisticamente alla possibile organizzazione di qualche premiazione del Coni. C’è da chiedersi ancora se l’On. Giovanna Palma, che con sorprendente disinvoltura scomoda l’anticultura architettonica richiamando impropriamente la piramide del Luovre e le azioni dei Talebani per affermare il nulla o per ripetere le stupidità già dette da qualche consigliere comunale, si sia mai interrogata sull’aggressione al sito archeologico in atto e sulla necessità della sua tutela quale unica condizione per immaginare un suo rilancio, altro che le strutture geodetiche certamente più vicine a fenomeni da baraccone che a esempi di architettura modera. L’on. Palma anziché avventurarsi al buio con argomentazioni fuori luogo e prive di ogni attinenza architettonica, storica e filologica, nel definire “vecchiume politico” coloro che affermano principi di legalità denunciando opere abusive e inadeguate, lascia chiaramente intendere che non si preoccupa affatto della reale necessità di difendere la storia e i valori culturali di un complesso architettonico e archeologico così importante, né può dirsi che abbia avuto la sensibilità politica di confrontarsi sull’argomento con il circolo cittadino quale unico soggetto politicamente legittimato ad esprime quella componente a cui ella dichiara di appartenere. Per l’Expo e per non perdere i finanziamenti sbandierati, c’è da domandarsi perché ad esempio non viene da subito proposta la struttura dell’ex tabacchificio del Cafasso, sicuramente di maggiore pregio e unica oggi capace di accogliere le manifestazioni così tanto invocate. Lo stato di conservazione è certamente buono e basterebbe solo qualche piccolo intervento di manutenzione. La sua posizione situata a poca distanza dallo svincolo che collega l’autostrada al Cilento, immediatamente prossimo al sito archeologico di Paestum, la possibilità di ampi parcheggi all’interno dell’area recintata (o forse è proprio questo che ne impedisce la proposizione) ne favorirebbero un immediato utilizzo. Cosa potrebbe impedire di realizzare in tempi brevi una concreta possibilità di riscatto e di reale promozione della produzione agricola e casearia locale? Forse questo non comporta vantaggi per qualcuno? Forse è una contrapposizione all’attuale proprietà dell’ex tabacchificio, o perché non ci sono i parcheggi adeguati? Come consigliere di opposizione e militante del PD esprimo gratitudine e plauso per l’impegno, la tenacia e la coerenza dimostrati sia dall’On. Simone Valiante che dall’On. Donato Pica i quali hanno recepito le istanze proposte dal nostro circolo cittadino del PD. All’On. Donato Pica, infatti, il più vivo ringraziamento per aver sottoscritto la proposta di emendamenti al Piano Casa che come circolo cittadino gli abbiamo sottoposto e che recentemente la IV Commissione urbanistica regionale ha approvato, apportando un immenso contributo a sostegno e tutela degli interessi reali di tutti i cittadini qualora approvati dal Consiglio Regionale. Queste sono le cose concrete che caratterizzano l’attività del sottoscritto, dei colleghi consiglieri comunali di opposizione, delle associazioni e dei tanti cittadini e persone di cultura che in questo Comune ancora trovano la forza di esprimersi, con l’aspettativa che i cittadini di Capaccio col loro voto sapranno finalmente mandare a casa quanti stanno dimostrando coi fatti la loro incapacità.