BARONISSI. Dopo tre settimane di sciopero, i lavoratori delle società Italsud, Sepa e Sice srl passano alla manifestazione di piazza. Oggi, a partire dalle ore 15:00, infatti, è previsto un presidio dinanzi all’ingresso della sede del Comune di Baronissi per chiedere a gran voce un incontro con il sindaco, incontro già formalmente richiesto ma mai accordato.
Al centro della querelle, il mancato collaudo dello store locale della multinazionale Ikea, che nonostante l’inagibilità ha avuto modo di aprire i battenti senza saldare i propri debiti con le ditte appaltanti e mettendo quindi a rischio il posto di lavoro di oltre duecento persone che adesso scioperano ad oltranza per dimostrare a tutti, autorità e semplici passanti, l'ipotesi secondo cui la struttura e le opere infrastrutturali, quali il sovrappasso autostradale di ingresso e le aree di parcheggio, siano appunto ancora sprovviste dell'idoneo collaudo e dell'agibilità.
A detta degli stessi, infatti, vi sarebbe già un esposto in tal senso volto a fare chiarezza sui fatti laddove il Comune di Baronissi non ha partecipato al tavolo della Prefettura sul tema. I lavoratori hanno quindi costituito un comitato ed hanno annunciato attività di boicottaggio nei confronti della committente Ikea come presidi fissi a Baronissi ed a Casoria, sciopero della fame ed altre iniziative.
L'Ikea usa le aree che abbiamo asfaltato noi e l'asfalto non è stato pagato, poi dice che non c'entra nulla" commenta il portavoce dei lavoratori Antonio Fusco che aggiunge: “Noi sappiamo solo che stiamo per perdere il posto di lavoro, e manifesteremo finché ne avremo la forza e finché questo rebus non sarà stato risolto. Qualsiasi altro comune imprenditore in assenza del collaudo non avrebbe potuto aprire. Ikea di Baronissi è aperta da febbraio e sulle opere infrastrutturali a noi non risulta effettuato alcun collaudo".
La mancanza di sicurezza è un timore condiviso anche dalla gente comune. Sabato scorso infatti, durante la manifestazione dei lavoratori innanzi al sovrappasso, un lavoratore ha riportato lesioni personali a causa di un tombino completamento scoperto. I lavoratori hanno annunciato, infine, la loro intenzione di rivolgersi ai legali per un’azione diretta nei confronti della committente per ottenere i crediti fin qui maturati.
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