Attualità
SCAMBIO DI ACCUSE SU DECRETO 49 E RICORSO AL TAR
SCAMBIO DI ACCUSE SU DECRETO 49 E RICORSO AL TAR
Ospedale Agropoli, polemica al vetriolo Caldoro-Alfieri infiamma clima elettorale
Redazione
26 marzo 2015 16:38
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AGROPOLI. Botta e risposta tra il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, e il governatore della Campania, Stefano Caldoro, sulla revisione del Piano ospedaliero regionale. Per diversi esponenti politici del Salernitano, tra cui figura proprio il sindaco Alfieri, arrivano accuse all’indirizzo del presidente della Regione “che non deve cercare alibi e rivedere il Piano ospedaliero di Agropoli”. Pronta la replica di Caldoro, che ha evidenziato come il decreto 49 del 2010, che di fatto ha penalizzatola Provincia di Salerno chiudendo diverse strutture e riorganizzando la rete dell’emergenza urgenza, non è figlio della sua Amministrazione. Il governatore si è espresso anche sull’ospedale di Agropoli, ribadendo che la questione al momento è oggetto di studio da parte dei vertici di Palazzo Santa Lucia e sottolineando che è grazie all’operato della sua giunta se si è deciso di intervenire. Non solo: il presidente della Regione ha anche affermato che il ricorso al Tar presentato proprio dall’Amministrazione Alfieri contro la chiusura del presidio ospedaliero cittadino, non ha portato buoni frutti bensì, la sentenza avversa, ha reso più complicata la situazione: la scelta di ricorrere ai giudici del tribunale amministrativo, seppur legittima, è stato un errore che oggi rende più difficile intervenire. Alfieri, di contro, non ci sta: “Il decreto 49 porta la firma di Caldoro - afferma il primo cittadino - ed è stato applicato solo per Agropoli. La resistenza al Tar e al Consiglio di Stato si rese necessaria dopo la disposizione di Squillante al blocco dei ricoveri e alle procedure attuative della chiusura dell’Ospedale Civile di Agropoli. Solo così si riuscì a mantenere aperta la struttura per circa un anno. Anzi, in tale vicenda si palesò l’ostinazione e la pervicacia dell’ASL Salerno sia nel costituirsi in giudizio, sia nel fornire dati parziali sull'attività dell’Ospedale. Uno dei pretesti alla chiusura fu la mancanza dell’emodinamica. Oggi, continuiamo ad assistere a decessi in ambulanza, mentre si è alla ricerca di una emodinamica funzionante in tutta la provincia di Salerno. Caldoro farebbe bene – conclude Alfieri - a rispettare con il silenzio le vittime e il dolore delle famiglie che la sua politica sanitaria ha causato. Probabilmente questo attivismo verbale, dopo cinque anni di letargo, è dovuto al preavviso di sfratto che gli è stato notificato”.



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