POLLICA. Sono passati quattro mesi da quel 5 settembre. Da quella sera, da quei nove colpi di pistola che uccisero Angelo Vassallo, ad Acciaroli. Quattro mesi di attesa per tutto il Cilento, non solo per i cittadini di Pollica che aspettano di sapere la verità su chi ha premuto il grilletto, su chi ha deciso di porre fine alla vita del sindaco-pescatore. Quattro mesi di indagini non hanno sinora fatto chiarezza, ma queste settimane hanno permesso di continuare a proporre decine di iniziative in nome di Angelo Vassallo. C’è fiducia nell’operato degli inquirenti. Serve tempo per venire a capo di una vicenda dai contorni ancora troppo poco chiari. Ma nel frattempo, in questi quattro mesi, la famiglia di Vassallo, che vive il dolore in modo composto, ha istituito una fondazione, alle prese con numerose manifestazioni che continuano a far parlare di Angelo, delle sue attività di difesa dell’ambiente e del territorio. Particolarmente lodevole l’iniziativa che prenderà forma il prossimo 26 gennaio, quando Dario Vassallo, fratello di Angelo, partirà a bordo del suo fuoristrada, direzione Tunisia per consegnare agli orfanelli tunisini giocattoli, scarpe, indumenti e coperte. Tutto materiale raccolto dai cittadini di Pollica, che hanno accolto in massa l’invito della famiglia Vassallo e della Pro Loco.