CAPACCIO. Scoperto un nuovo illecito all'interno dell'area protetta della 220 dal personale del Corpo Forestale dello Stato, impegnato nella consueta attività di controllo del territorio. All'Autorità Giudiziaria competente per i reati di abusivismo edilizio e falso è stata denunciata una persona. L'operazione è stata eseguita dal personale del Corpo Forestale dello Stato del Comando di Foce Sele all'interno della fascia pinetata. I caschi verdi, agli ordini del comandante Marta Santoro, hanno apposto i sigilli ad una recinzione, costruita in modo totalmente abusivo. Le verifiche hanno permesso di accertare che l'opera riguardava, nel dettaglio, la realizzazione di un muro di cinta, costruito in cemento, della lunghezza di circa 200 metri lineari per un'altezza di un metro, a margine del quale era stata posta un'ulteriore delimitazione. Al di sopra del muro di cemento, infatti, si è proceduto ad apporre del filo spinato e dell'incannucciato. Il tutto a delimitare un'area che si trova all'interno della fascia pinetata, vantata dal committente dei lavori come area di proprietà privata. Un'area che però sorge in zona ricadente non soltanto all'interno della 220, e quindi sottoposta a vincolo archeologico, ma anche in area riconosciuta quale Sito di Interesse Comunitario (SIC) appartenente al Parco Regionale Foce Sele-Tanagro. Il sequestro è stato eseguito nell'ambito della normale attività di controllo del territorio svolta dal locale Corpo Forestale, che sta conducendo un attento lavoro di prevenzione e opposizione agli abusi sull'intero comprensorio comunale. Le guardie forestali, questa volta, sono intervenute in via Poseidonia. I controlli hanno permesso di accertare che la recinzione risultava totalmente abusiva dal momento che il proprietario avrebbe utilizzato un permesso ottenuto per procedere al restauro di un muretto già esistente, ma mai eseguito, visto che si è proceduto a realizzare una struttura completamente nuova.